Ciclovia del Garda, Fugatti: “Impossibile fermarsi”
“Chi si ferma è perduto.” Maurizio Fugatti, presidente della Provincia di Trento, va vanti dritto e spiega ai detrattori che non sussistono forti motivazioni per fermare l’iter del tratto trentino della Ciclovia del Garda. Piaccia o non piaccia, questa Ciclovia s’ha da fare. E ci perdoni Manzoni se prendiamo a prestito le sue parole dal famoso romanzo che tutti (almeno tanti) abbiamo studiato per dire poi che anche l’ipotesi dell’alternativa su acqua, ossia il trasporto dei biker con i battelli della Navigarda, per il governatore del Trentino è un’ipotesi che creerebbe forti discontinuità. Si farà, dunque, il tratto a sbalzo che dal confine con Limone, primo Comune del bresciano porta alla galleria delle Limniadi (poco meno di cento metri lineari), e si va avanti col resto del progetto nonostante l’aumento dei costi delle materie prime e le diversità di vedute del Comitato interregionale che quel progetto lo vedrebbe bene affossato, in un cassetto. Gli appalti sono stati dati, i lavori andranno avanti. Con 19 voti a favore e 14 contrari la mozione firmata dai vari consiglieri provinciali del gruppo di centro sinistra, dunque, è stata respinta. Una “questione” che se si fosse affrontata (magari) dalla metà degli anni 2010, quando Limone sul Garda diede il via al suo tratto lungo poco meno di due chilometri a sbalzo sul lago, ossia dall’Hotel Capo Reamol fino al confine col Trentino, inaugurando il tutto nel 2018 (era il 14 luglio, una data che ricorda l’inaugurazione della vecchia Via del Ponale ma anche la Rivoluzione Francese) si sarebbe potuto (chissà) andare avanti coi lavori anche nel tratto di competenza trentino rendendo tutto più “facile.” Chissà. Le valutazioni sui rischi spettano ai tecnici, la politica fa il suo mestiere è stato detto dalla maggioranza che ha votato per l’andare avanti con un progetto che rappresenta un elemento di valorizzazione turistica del territorio, adatto alla mobilità sostenibile in un’area di forte presenza legata alle vetture o altri mezzi utilizzati (autobus) per venire a soggiornare in Trentino. Chiaro che per le opposizioni la Ciclovia a sbalzo, particolarmente nei tratti noti come ex Casa della trota o la Val di Gola sarà uno sfregio ambientale imperdonabile.