Ciclovia del Garda, dubbi e perplessità ambientaliste

Claudio Chiarani13/09/20233min
CICLOVIA GARDA GARDESANA RIVA LIMONE 11

 

Si chiamano “criticità” e sono “ostacoli” poco chiari a quel grande progetto che è la Ciclovia del Garda. Che non piaccia alle associazioni ambientaliste non è una novità, per le quali lo “sfregio” ambientale del tratto a sbalzo sul lago realizzato con i fondi dei Comuni di confine dall’amministrazione di Limone sul Garda (1.980.625 passaggi dal 14 luglio 2018 ad oggi per una media giornaliera di 453, sia bici sia pedoni) non piace per nulla. Poca trasparenza sul progetto che la Provincia intende realizzare, partendo dal primo tratto in territorio trentino che parte dal confine con la Provincia di Brescia (dunque da Limone) verso nord, verso Riva. Pedoni e ciclisti sono una convivenza “difficile”, questo va detto, sia da chi preferisce camminare sia da chi preferisce pedalare o appartiene ad entrambe le categorie, sia sa da tempo. Ma secondo il Coordinamento interregionale per la tutela del lago di Garda dietro a tutto ciò si nascondono molte insidie. Insidie che i cittadini non conoscono perché tenute, sempre secondo il Coordinamento sia chiaro, nascoste. In primo luogo, i costi; sproporzionati e che sarebbero almeno il triplo della cifra preventivata. 344 milioni di euro per l’intero tratto del progetto attorno al periplo del lago di Garda e che per Paolo Ciresa, esperto di diritto amministrativo nonché membro del Coordinamento alla luce delle ultime analisi dei costi vede, ad esempio, per il solo tratto che dalla galleria Orione va a Riva del Garda arriverà a costare dai due milioni di euro inizialmente previsti oltre dodici. Cifra solo parzialmente coperta dallo Stato, anche grazie ai finanziamenti del Pnrr, ma con una quota maggiore a carico delle Regioni. Il tutto tenendo conto di ciò che significherà, se realizzata, la successiva manutenzione all’opera. Con i logici dubbi sui tratti ancora da definire, come quello nei pressi dell’Hotel Pier e all’ex ristorante della famiglia Cicciarello, la Casa della Trota, due punti critici che obbligherebbero i ciclisti a spostarsi sulla statale Gardesana. Insomma, dubbi, e tanti, criticità e tante, nodi da risolvere tenendo conto del paesaggio che verrebbe deturpato dalla vista di un tratto a sbalzo. Sarà la Navigarda, allora, a supplire ocn i suoi battelli? Per il Coordinamento sarebbe meglio, la Navigarda sembra sia d’accordo.

 

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