Chiesetta Santa Maria Maddalena: tesoro dimenticato tra degrado e indifferenza

A pochi passi dalle folle di turisti che si affollano al Bastione per scattarsi selfie si estende un’area silenziosa, ma non di quella quiete che evoca rispetto o devozione. È un silenzio pericoloso, che sa di abbandono, e che avvolge la chiesetta di Santa Maria Maddalena, un gioiello del nostro territorio oggi in uno stato di degrado inaccettabile.
L’Associazione “Trentino Storia Territorio” ha recentemente denunciato gli atti vandalici e gli sfregi subiti dalla chiesa, sia internamente che esternamente. Questo edificio, risalente al 1200 d.C. e di proprietà della famiglia Baroni, è da tempo vittima di incuria e disinteresse. La proprietà ha informato la Soprintendenza e ha sporto denuncia alle Autorità competenti, ma le condizioni continuano a peggiorare.
L’area di Santa Maria Maddalena non è solo sede di una chiesa medievale, ma un vero e proprio concentrato di storia. Qui troviamo anche l’eremo di San Brizio, il torrione trasformato in chiesa dedicata a San Giovanni, e resti di antichi insediamenti e fortificazioni che spaziano dal Tardo Antico fino alla Prima Guerra Mondiale. Questo intreccio di epoche e racconti è una delle caratteristiche più affascinanti dell’Alto Garda, una “Terra di Mezzo” dove ogni luogo cela storie inaspettate.
Eppure, mentre eventi e investimenti si concentrano su manifestazioni di richiamo immediato come il Bike Festival o la nuova ciclabile, questo patrimonio storico giace nell’oblio. La chiesetta di Santa Maria Maddalena, con i suoi antichi affreschi che si deteriorano giorno dopo giorno, è un simbolo di una cultura dimenticata. Il vicino ex albergo – forse sorto sui resti di un convento – è ora solo un rudere silenzioso, che molti ancora ricordano per la sua piscina o la teleferica che lo riforniva da via Ardaro. Oggi, tutto tace, in un silenzio che non racconta storie, ma grida abbandono.
Un Futuro Possibile
Da anni la famiglia Baroni cerca una soluzione con il pubblico per restituire alla comunità questo bene di valore inestimabile. L’Associazione “Trentino Storia Territorio” ha organizzato eventi per sensibilizzare l’opinione pubblica, portato troupe televisive e persino condotto Vittorio Sgarbi in visita al sito. Chiunque abbia avuto modo di vedere e comprendere la profondità storica di quest’area ne è rimasto colpito e incredulo di fronte all’indifferenza che lo circonda.
Non si tratta solo di recuperare un monumento, ma di ripensare il modo in cui viviamo e valorizziamo il nostro territorio. Il turismo non può essere solo questione di panorami, selfie e scorci suggestivi: deve essere un racconto, un’esperienza che coinvolge luoghi, persone e storia. Perché senza memoria, un territorio si riduce a un semplice sfondo scenografico, privo di anima.
L’auspicio dell’Associazione, a firma del presidente Elvio Pederzolli, e della proprietà è che questo tesoro possa finalmente essere tutelato come merita, diventando un bene pubblico accessibile a tutti.