Chiesa di Santa Maria Assunta di Riva, un bene per la comunità
Sta procedendo spedito il restauro della chiesa “grande” di Riva del Garda, quella dedicata a Santa Maria Assunta, da tempo “avvolta” dai ponteggi dietro i quali gli operai stanno lavorando per riportare all’antico splendore uno dei monumenti più significativi per l’intera comunità, non solo del culto cattolico ma anche per l’immenso valore culturale che rappresenta. Eretta nel 1728 e terminata nel 1750, la chiesa principale di Riva del Garda aveva assoluto bisogno di essere restaurata, principalmente all’esterno, laddove il tempo, sole, pioggia e vento avevano causato l’ammaloramento degli intonaci. L’ultimo intervento conservativo risaliva a circa quarant’anni fa, ossia a dopo il terremoto del 1976 che fece molti danni anche in quel di Riva. Ferite che furono “sistemate” in qualche modo e che oggi con questo intervento riceveranno anche l’adeguamento alle attuali normative antisismiche. Il progetto di restauro degli architetti Roberto Paoli e Paolo Foraboschi, rispettivamente per il restauro e l’adeguamento antisismico, sistemazione del tetto (già terminato) e facciate esterne è a buon punto e se ne prevede il termine per ottobre prossimo. Un milione e mezzo di euro la somma necessaria per i lavori, di cui oltre un milione e cento finanziati dalla Provincia di Trento, 250.000 euro dalla CEI, la Conferenza Episcopale Italiana, 20.000 dal Comune di Riva e altri 150.000 euro raccolti con le donazioni dei fedeli dalla Parrocchia rivana stessa. Parrocchia che, notizia di Ferragosto, diventa una unica con quella di Rione Degasperi e S. Alessandro. La decisione della Diocesi, infatti, è arrivata dopo tre lunghi anni di confronto ed è stata data dall’arcivescovo di Trento, Mons. Lauro Tisi durante la Messa e processione proprio di Ferragosto. Tornado al restauro della chiesa, dunque, l’edificio è sempre aperto al culto anche durante i lavori e lo rimarrà per il tempo necessario al suo termine. Una volta finiti la chiesa tornerà all’antico splendore nel pieno rispetto di tutte le sue decorazioni. Rimarrà solo un unico “problema”: quello di ridare l’antica luminosità al suo interno, visto che in origine esistevano ampi finestroni laterali in corrispondenza degli altari, murati in seguito proprio quando furono realizzati quegli altari.