Centro antiviolenza di Riva, Calzà (PD): “Un primo passo, ma serve investire in educazione e relazioni”

03
Un luogo sicuro, discreto, raggiungibile. E soprattutto necessario. È stato inaugurato il 27 ottobre (leggi) a Riva del Garda il nuovo Centro Antiviolenza, un presidio territoriale atteso da tempo e ora realtà concreta grazie anche a una mozione approvata all’unanimità dal Consiglio provinciale nel febbraio 2024, su proposta del Partito Democratico del Trentino, a prima firma della consigliera (ed ex vicesindaca di Dro) Michela Calzà.
Un risultato che segna un passo importante per la rete provinciale di tutela e sostegno alle donne vittime di violenza, ma che, secondo Calzà, deve essere solo l’inizio di un impegno più profondo e continuativo.
Un presidio per la sicurezza e la dignità delle donne
Il nuovo centro è stato pensato per rispondere a un’esigenza concreta del territorio: offrire ascolto, protezione e percorsi personalizzati di sostegno alle donne che subiscono violenza fisica, psicologica o economica.
«Il presidio – spiega Calzà – è collocato in un luogo discreto e sicuro, facilmente raggiungibile anche con i mezzi pubblici, così che ogni donna possa accedervi in modo riservato e protetto».
La struttura è gestita dal Coordinamento Donne ETS, che già opera nei centri di Trento e Rovereto e negli sportelli di Cles e Cavalese. Il personale specializzato offrirà accoglienza, sostegno psicologico e legale, oltre all’attivazione delle case rifugio e all’assegno di autodeterminazione previsto dalla legge provinciale 6/2010.
Un servizio, dunque, che non si limita all’emergenza ma si inserisce in una rete più ampia di protezione e reinserimento sociale, per aiutare le donne a ricostruire la propria autonomia e libertà.
“Serve una cultura del rispetto, non solo centri di aiuto”
Per Michela Calzà, però, la risposta istituzionale non può fermarsi alla creazione dei centri antiviolenza: «È un primo passo importante, ma serve un investimento serio e continuativo sull’educazione alle relazioni. La violenza di genere nasce da modelli di dominio e sopraffazione che si combattono solo con la cultura, fin dai primi anni di scuola».
Le cronache nazionali, ricorda la consigliera, raccontano oltre 70 femminicidi solo nel 2025, la maggior parte consumati all’interno di relazioni affettive. «Non bastano le misure di protezione o gli interventi d’urgenza. Serve agire prima, nelle scuole, nei luoghi di aggregazione, nella quotidianità dei rapporti tra ragazzi e ragazze».
Secondo Calzà, la prevenzione deve diventare parte integrante delle politiche pubbliche, coinvolgendo attivamente istituzioni, comunità educanti e famiglie:
«È nelle aule scolastiche e nei gesti quotidiani che si costruisce una società capace di rispetto, empatia e parità. Solo così possiamo scardinare i modelli di disuguaglianza che alimentano la violenza».
Collaborazione tra istituzioni e scuole per una rete educativa territoriale
Perché il nuovo centro possa davvero incidere sul territorio, sarà fondamentale una collaborazione stabile con le amministrazioni locali e con gli istituti scolastici.
Calzà auspica la nascita di un percorso condiviso che unisca prevenzione, educazione e protezione, con iniziative dedicate all’affettività e alla parità di genere.
«La riapertura dello sportello di Riva del Garda – osserva – rappresenta un tassello importante della rete provinciale, ma la vera sfida è culturale. Dobbiamo insegnare ai giovani che il rispetto non è un concetto astratto, ma un modo di stare al mondo».
Una strategia per il futuro: investimenti, risorse e consapevolezza
Il comunicato della consigliera democratica si chiude con un appello chiaro: non basta inaugurare nuovi spazi, serve una visione politica di lungo periodo.
«Occorrono investimenti costanti, risorse adeguate e un impegno collettivo duraturo – sottolinea Calzà – perché la violenza di genere non si sconfigge solo con le leggi, ma con la consapevolezza che ogni donna ha diritto di vivere libera, rispettata e al sicuro».
Un messaggio che unisce concretezza e visione: accanto agli strumenti di protezione e assistenza, la costruzione di una società educata alla parità e al rispetto resta la vera sfida del futuro.
(n.f.)










