Celebrato ad Arco il Giorno del Ricordo
Il Comune di Arco ha celebrato mercoledì 10 febbraio il Giorno del Ricordo, istituito «al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».
La celebrazione, che a causa della pandemia è stata organizzata interamente sulla pagina facebook del Comune di Arco, ha proposto durante la mattinata, a distanza di un’ora l’uno dall’altro, una serie di contributi individuati per stimolare la conoscenza e la riflessione su alcune tra le pagine più oscure e complesse del secondo dopoguerra.
Il primo contributo, alle 7.30, è arrivato da una riflessione dell’assessore alla cultura Gudo Trebo sulla legge 30 marzo 2004 n. 92, quella che ha istituito il Giorno del Ricordo: «Lo Stato Italiano -ha detto l’assessore- ha voluto sancire la necessità di ricordare uno dei momenti davvero tragici della nostra storia. L’epilogo della Seconda guerra mondiale, infatti, ha avuto uno strascico di conseguenze estremamente drammatiche sulla popolazione, già provata dal susseguirsi nell’arco di pochi decenni di una crisi economica senza uguali, una dittatura e due guerre mondiali».
Quindi ai cittadini è stato proposto un percorso che ha preso in esame voci autorevoli come Keith Lowe, storico britannico autore del saggio «Il continente selvaggio: l’Europa alla fine della Seconda guerra mondiale»; il presidente del Consiglio dei ministri Alcide Degasperi, con un servizio del 1946 sulla Conferenza di Pace di Parigi (e a seguire Marco Odorizzi, direttore della Fondazione Trentina Alcide De Gasperi, in esclusiva per il Comune di Arco ha commentato il discorso dello statista trentino); e il prof. Alessandro Cattunar, di origine goriziana ed esperto delle vicende del confine orientale.
Al termine dell’evento, alle 13, il sindaco Alessandro Betta ha presentato una sua riflessione: «Il Ricordo deve diventare speranza per il futuro -ha detto il sindaco- deve diventare elemento di unione e di superamento degli errori, non uno strumento per ripeterli all’infinito. Siamo grati a coloro che, dopo mezzo secolo di disumanità e di violenza, hanno trovato il coraggio e la forza di guardare avanti e di trasformare un immenso campo di battaglia e di divisione in un terreno per far nascere un’Europa unita e pacificata. Dobbiamo superare l’ostacolo della violenza e del rancore, guardando con animo saldo a quanto di sbagliato è stato compiuto nel corso della storia e traendo da questo l’insegnamento per costruire insieme un mondo migliore».
Tutti i contributi sono disponibili sulla pagina facebook del Comune di Arco, https://www.facebook.com/comune.arco.tn.it