Caso di meningite in Val di Non

Redazione12/11/20242min
SANTA CHIARA OSPEDALE TRENTO



 

È stata ricoverata in isolamento all’ospedale Santa Chiara di Trento una bambina della Val di Non, probabilmente non vaccinata, a cui è stata diagnosticata una meningite da meningococco. In questi casi, secondo i Protocolli e le linee guida nazionali e internazionali, è prevista la profilassi farmacologica, che consiste nella somministrazione di un antibiotico, per tutti coloro che hanno avuto contatti stretti con la persona ammalata. Apss, tramite il Servizio di igiene del Dipartimento di prevenzione ha attivato le misure di profilassi per i familiari della piccola paziente, che è stata proposta agli alunni e al personale della scuola elementare frequentata dalla piccola che potrebbero essere venuti in contatto con lei.

Già da alcuni anni, in seguito all’introduzione delle vaccinazioni eseguite nei primi mesi di vita, i casi di meningite da emofilo e da pneumococco nei bambini sono diventati rarissimi. I meningococchi sono germi che albergano frequentemente nel naso e nella gola delle persone dove di solito non causano disturbi o sintomi (portatori asintomatici). In rari casi il meningococco può avere un comportamento aggressivo e determinare una malattia grave.
La meningite è la presentazione più comune di malattia invasiva da meningococco. I sintomi di meningite sono comparsa improvvisa di febbre, mal di testa e rigidità del collo, spesso accompagnata da altri sintomi, quali nausea, vomito, fotofobia (sensibilità dell’occhio alla luce) e stato mentale alterato.
Nella nostra provincia i casi di malattia invasiva sono poco frequenti (negli ultimi anni in media 1-2 casi all’anno) e si presentano come casi isolati, non in relazione tra loro. Da molti anni non si registrano casi in forma epidemica.
L’Azienda provinciale per i servizi sanitari ricorda che l’offerta vaccinale adottata in provincia di Trento fornisce la protezione più ampia possibile per i principali tipi di meningite (da emofilo, pneumococco, meningococco) e invita le famiglie ad aderire alla chiamata diretta che i servizi vaccinali rivolgono a bambini e adolescenti.

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