Case di riposo di Riva e Dro, chiesti all’Assessore posti in più
L’assessore provinciale alle politiche sociali e alla salute, Mario Tonina (Patt), ha visitato qualche giorno fa le Apsp di Dro e Riva del Garda, per conoscere da vicino le diverse realtà che si occupano di persone fragili. Insieme all’assessore Tonina, erano presenti diversi funzionari.
Apsp Città di Riva
Il presidente Matteotti e il direttore Preti hanno illustrato le peculiarità dell’Apsp che gestisce la Rsa con 86 posti letto, il centro diurno di 15 posti, il centro servizi, nonché 120 pasti a domicilio sui tre comuni, oltre ai 22 appartamenti di Casa Mielli, di fronte alla Rsa e in costante dialogo con la “casa madre”. Nell’Apsp sono impiegati circa 120 dipendenti. Negli ultimi anni sono stati completati importanti lavori di manutenzione e ristrutturazione delle proprie strutture, fra cui l’ex ospedale. Si è parlato anche di “Cittadella dell’Accoglienza”, struttura arrivata alla sua fase finale (la chiusura lavori è prevista per fine maggio), il cui importo complessivo è pari a 13,4 milioni di euro, di cui quasi 12,3 a carico della Provincia. Su questa partita l’assessore Tonina ha espresso apertura a ridiscutere i termini dell’accordo sugli accreditamenti: a Riva del Garda mancano 13 posti letti, senza i quali non sarà possibile aprire la struttura.
Residenza Molino
“È stato un incontro molto positivo, con l’assessore Tonina siamo entrati molto nel merito dell’attività della Residenza – ci dice il presidente Vittorio Fravezzi – sia su quelli che già eroghiamo sia su quelli che in prospettiva vogliamo implementare e arricchire, per farla diventare una, utilizzando anche gli spazi della vecchia struttura. Alla luce delle nuove tipologie di persone fragili che entrano in struttura, con patologie sempre più complesse, abbiamo chiesto un adeguamento dei parametri sanitari e socio-assistenziali – spiega ancora Fravezzi – perché devi organizzare i servizi in maniera molto più articolata e complessa e con più personale”. Alla Residenza Molino lavora una sessantina di dipendenti, in diversi ruoli. Fra le richieste presentate quella di bandi per l’acquisto di nuove attrezzature, “come succedeva nell’epoca pre-Covid, sul quale l’assessore Tonina ci ha dato una mezza apertura”, mentre sull’ipotesi di somministrazione del farmaco il presidente Fravezzi ha chiesto di poter esternalizzare il servizio con le farmacie. Sull’ex Rsa, che entro la fine dell’anno potrebbe vedere l’avvio del cantiere per mettere in sicurezza il piano terra e il primo piano (come ha spiegato nella sua esposizione il sindaco Claudio Mimiola), il presidente Fravezzi ha chiesto all’assessore Tonina “di poter accreditare un’altra ventina di posti letto e di poterla trasformare in un nuovo punto prelievi, come pure di altri nuovi servizi per la comunità, anche alla luce della forte pressione di domanda esterna”.