Caro-energia, la Provincia ai Sindacati: “In campo 40 milioni di Euro”
Il vicepresidente della Provincia autonoma, Mario Tonina assieme ad altri responsabili politici ed istituzionali ha incontrato i segretari di Cgil, Cisl e Uil e il presidente di Adiconsum. Oggetto del confronto il caro-bollette e i provvedimenti che la Giunta provinciale intende mettere in campo a breve, in particolare a favore delle famiglie. “Intervenire a favore delle famiglie è fondamentale in questa fase per garantire loro potere di acquisto e sostenere così anche l’economia” ha chiarito l’assessore Spinelli.
La politica di aiuto sarà declinata come segue:
1. Per le famiglie che accedono o accederanno alle quote dell’Assegno unico provinciale (Aup) B1 (famiglie con figli), B3 (famiglie con disabili) e C (natalità). Qui si prevede un bonus automatico sulle bollette (senza bisogno di domanda) erogato da Apapi a maggio. Il bonus sarà di 400 euro massimi per la famiglia con Icef fino a 0,30, mentre sarà di 300 euro massimi per le famiglie con Icef tra 0,3 e 0,4.
2. Per le famiglie che percepiscono quota A (sostegno al reddito) dell’Aup con Icef da 0 a 0,16 si chiederà una autocertificazione in cui si dichiara di non godere del bonus nazionale, in questo caso si otterranno i 400 euro di bonus provinciale, altrimenti il bonus sarà quello in arrivo dallo Stato.
3. Per le altre famiglie
Previa domanda e rispetto di alcuni requisiti patrimoniali e reddituali, ovvero: 1. non essere percettori di bonus energia nazionale; 2. avere pagato una bolletta energia/gas nel primo trimestre 2022; 3. residenza come da aUP; 4. meno di 15.000 euro di depositi medi su contocorrenti postali e bancari nel primo trimestre 2022; 5. patrimonio immobiliare, al netto della prima casa, a fini Imis sotto i 50.000 euro, si potrà ricevere un bonus tra i 200 e i 250 euro a seconda del reddito e del numero dei componenti del nucleo familiare fino al limite di 55.000 euro lordi annui di reddito dichiarato. Ad esempio: un nucleo con 2 componenti e un reddito lordo inferiore a 15.000 euro riceverà 250 euro, un nucleo con 4 o più componenti e un reddito tra 30.001 e 55.000 euro sarà di 200 euro.
Le famiglie potenzialmente interessate in Trentino sono tra le 60.000 e le 70.000 con risorse utilizzabili pari a 25 milioni di euro.
Il tema del caro energia è stato al centro di un altro incontro della Provincia con le imprese e i rappresentanti dei produttori di energia operativi in Trentino. Alla riunione, promossa dalla Presidenza della Provincia autonoma, erano presenti tra gli altri Fausto Manzana, presidente di Confindustria Marco Segatta, presidente degli Artigiani. I rappresentanti delle imprese hanno chiesto interventi per far fronte al caro-energia, sollecitando un intervento della Giunta provinciale sul governo nazionale.
Tra le proposte emerse anche quella di uno sfruttamento delle biomasse locali, di mettere in campo una transizione energetica più rapida e di fare fronte comune per aumentare la capacità di produzione energetica rinnovabile della Provincia autonoma.