Carabinieri motociclisti, raddoppiata la flotta grazie alla PAT

Un accordo tra Comando Provinciale Carabinieri di Trento e Provincia Autonoma di Trento è giunto in questi giorni all’auspicato epilogo consentendo all’Arma trentina di disporre di una flotta di motociclisti corposa e ben equipaggiata, in grado di dare attuazione ed efficacia al progetto “due ruote sicure”, con la consueta apertura in questi primi mesi di clima mite della stagione motociclistica/mototuristica che andrà ad interessare tutto il territorio provinciale fino ad ottobre inoltrato.
Il tempo fin qui trascorso ha infatti permesso all’Arma di addestrare nuovo e numeroso personale alla guida in emergenza delle motociclette istituzionali, equipaggiandolo di tutte le dotazioni e protezioni necessarie, e alla Provincia Autonoma di definire e concludere le procedure per l’approvvigionamento di sei nuove motociclette Yamaha Tracer 900 che andranno ad affiancare le moto già in dotazione ai Carabinieri del Trentino, ovvero 2 Ducati Multistrada e 2 Aprilia Caponord.
La Giunta Provinciale, condividendo il progetto “due ruote sicure” presentato dai Carabinieri di Trento, ha sposato l’idea e quindi l’intento che non possa esserci tolleranza per chi vede alcune rotabili di questo Territorio come zone di uso sportivo se non agonistico di mezzi performanti utilizzati in maniera spericolata e funambola, con forti rischi per il resto dell’utenza della strada.
I Carabinieri motociclisti, oltre ad essere essenziali per una efficace attività di monitoraggio e controllo della circolazione stradale, sono assolutamente efficaci anche nelle ordinarie attività di controllo del territorio in ambiente urbano, poiché in grado di integrare ed operare in piena sinergia con gli equipaggi automontati che solitamente assicurano il pronto intervento.
In piazza Mostra a Trento sono stati esposti i nuovi mezzi alla presenza del presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti, del commissario del Governo Giuseppe Petronzi e del comandante Provinciale dei Carabinieri Col. Matteo Ederle.