Bruno Salvadori e i Caroselli: “Grazie Stella”

Vittorio Colombo30/04/20234min
salvadori6 - Copia

C’era una volta “Carosello”. Erano gli anni Sessanta e Carosello andava in onda sul Primo canale Rai, ogni sera alle 20 e 30 dopo il Telegiornale. Era imperdibile e da molti ex ragazzi viene ricordato associato al detto “Dopo Carosello tutti a nanna”.
C’è stata, allora, per un decennio, gloria per le Marocche di Dro e per un piccolo scatenato fantasista di casa nostra, imbianchino per professione, che diventò un personaggio televisivo riconosciuto ed amato. Bruno Salvadori, finché visse, si portò appresso la battuta: “Grazie Stella” con la quale, strabuzzando gli occhi e incrociando le dita come pistole, chiudeva in un tripudio di mortadelle i Caroselli della “Negroni”. Così Bruno, rivano – arcense, una mimica facciale senza limiti, visse un periodo di grande notorietà. “I Caroselli? Ne abbiamo girati a centinaia – ebbe a ricordare una decina di anni fa (nel 2017 la scomparsa). La nostra serie, “Lo sceriffo della Valle d’argento”, era una delle più amate. Andò in onda dal 1963 al 1975. Giravamo gli interni negli studi della “Onda Film” di Angio Zane di Salò, dove era stato costruito il villaggio con l’ufficio dello sceriffo e la prigione. Gli esterni alle Marocche di Dro, con alcune baracche. Alle Marocche avvenivano le cavalcate, le scazzottate, gli inseguimenti, gli spari nei percorsi ricavati tra anfratti, montagne pietrose o sugli argini della Sarca. I cavalli venivano portati da Brescia. C’era un copione con poche battute. Un Carosello veniva girato in tre giorni”. Bruno era l’anima di questi Caroselli. Infatti, lo sceriffo era un personaggio prevedibile, mentre Salvadori, il vicesceriffo Jò, in realtà era il vero protagonista. Deformando bocca ed occhi fino al grottesco, il vicesceriffo sprizzava una comicità irresistibile. Poi era sempre Jò-Salvadori che, con le sue invenzioni assurde, guidava l’azione tanto da portare il tutto al lieto fine con la cattura dei banditi. A Jò Salvadori, come ricordano gli ex ragazzi andati a nanna dopo Carosello (in onda vent’anni, chiuse i battenti nel 1977), era affidata la scena finale. “Sceriffo – diceva – anche questa volta è andata bene”. E lo sceriffo: “Ringraziamo la nostra buona stella!”. Quindi primo piano del vicesceriffo Jò-Salvadori che soffiava sulle pistole incrociate dicendo il mitico: “Grazie Stella!”. “Facevo i Caroselli a fianco di Raimondo Vianello e Sandra Mondaini, Catherine Spaak e Dorelli – ebbe a ricordare – La differenza era che loro guadagnavano, io mi divertivo anche se di soldi non ne ho fatti. Poi, spente le cineprese, tornavo a passare il pennellone per dare il bianco alle pareti”. Fu un periodo irripetibile. Si creò per anni, attorno alle Marocche di Dro, un variegato mondo di attori e di cavalli: gli abitanti della zona assistevano divertiti e, come oggi molti ricordano, furono mandati allo sbaraglio come comparse.
Vittorio Colombo

 



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