Brionchiolite, al via la campagna vaccinale per i bambini

Redazione08/10/20243min
doctor examining newborn baby in incubator at neonatal resuscitation center



 

Ha preso il via in Trentino la nuova campagna di prevenzione delle infezioni causate dal virus respiratorio sinciziale. Nel corso del mese di ottobre arriverà alle famiglie dei bambini nati dal 1° aprile al 31 ottobre 2024 l’invito a recarsi nei centri vaccinali territoriali dell’Apss per la somministrazione dell’anticorpo monoclonale contro il virus respiratorio sinciziale. I nati dal 1° novembre 2024 al 31 marzo 2025 saranno immunizzati direttamente nei punti nascita prima della dimissione dall’ospedale.

«Il virus respiratorio sinciziale è altamente trasmissibile e causa di epidemie durante da novembre a marzo con un picco nel periodo dicembre-gennaio – ha dichiarato il direttore generale di Apss Antonio Ferro. Anche se nella maggior parte dei casi si presenta in forma lieve, può peggiorare patologie preesistenti e causare gravi complicanze che possono potenzialmente essere fatali. A livello globale si stima che il virus respiratorio sinciziale rappresenti la seconda causa di mortalità pediatrica mondiale dopo la malaria. L’infezione da VRS è la prima causa di bronchiolite e quindi di ospedalizzazione nei bambini sotto l’anno di vita. L’immunizzazione contro il virus respiratorio sinciziale è quindi particolarmente importante per proteggere i neonati e i bambini più piccoli. Contestualmente, la campagna di immunizzazione ci consente di prevenire l’affollamento dei reparti di pediatria durante i mesi invernali».
«La bronchiolite – ha evidenziato Massimo Soffiati, direttore del Dipartimento transmurale pediatrico e dell’Unità operativa di neonatologia dell’Ospedale Santa Chiara di Trento – coinvolge principalmente le basse vie aeree. Quando colpisce bambini e neonati nei primi mesi di vita può determinare una forma di malattia, che in una certa percentuale di casi richiede l’accesso al pronto soccorso pediatrico e, a volte, il ricovero in Pediatria. I casi più complicati, che richiedono supporto respiratorio, vengono ricoverati in Terapia intensiva neonatale per permettere una respirazione efficace. In Trentino, negli ultimi anni, si è avuta una richiesta di ospedalizzazione di questa popolazione pediatrica in linea con i dati internazionali. Negli ultimi due anni 321 bambini sotto l’anno di vita, circa il 4% dei nati totali in Trentino, ha richiesto ospedalizzazione e di questi il 20%, 58 pazienti, è stato successivamente ricoverato in Terapia intensiva neonatale».

La Busa Vorremmo mostrarti le notifiche per restare aggiornato sulle ultime notizie.
Rifiuta
Consenti notifiche