Oltresarca, il parroco don Franco trasferito a Cadine: “L’Alto Garda rimarrà nel mio cuore”

Claudio Chiarani18/06/20213min
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Che don Franco Torresani sia noto per essere prima un sacerdote, ma anche un “runner” di alto livello ed ex Nazionale di atletica, è cosa nota. Il suo impegno spirituale, però, ferma restando la passione sportiva, si sposterà da Bolognano, Massone e San Martino alla Residenza Sanitaria Assistenziale di Cadine e altre limitrofe. Così, infatti, ha deciso Monsignor Lauro Tisi, arcivescovo di Trento, con l’accentramento dell’Oltresarca con Arco centro. Toccherà, dunque, a Don Francesco Scarin allargare il suo operato alle tre parrocchie, un progetto della Chiesa trentina deciso da tempo non solo nella nostra zona ma in tutto il Trentino.
Don Franco, giunto nell’Oltresarca nel novembre 2016, un po’, però, è dispiaciuto, anche se consapevole che la Chiesa ha i suoi problemi ai quali far fronte con un percorso di unificazione, come lui stesso ha affermato.
“L’unificazione tra le varie Parrocchie – ci dice il religioso – è una linea di tendenza elaborata grazie alla lungimiranza dell’Arcivescovo Lauro e i suoi collaboratori, in atto sull’intero territorio trentino. Questo processo si sta delineando in questi ultimi anni anche nella Città di Arco con il lavoro dei parroci e delle varie realtà locali. Un esempio ne è stata l’unificazione tra gli Oratori di Arco Centro e Oltresarca. Un altro tassello è la collaborazione tra i cori, in particolare quelli di San Valentino di Vignole, guidato dall’organista prof. Fabio Miori, e quello della Collegiata di Arco”.
Oltre all’aspetto strettamente organizzativo e religioso, don Franco vuole esprimere il suo ringraziamento alla Comunità.
“Fin dal mio arrivo ad Arco nel novembre 2016 – prosegue il Parroco – città dove mi trovo molto bene, ho concepito la mia missione andando oltre l’esclusiva attenzione ai fedeli più vicini agli ambienti di Chiesa, ma anche oltre i confini parrocchiali. Il compito a cui ho dedicato maggiori energie, in un contesto culturale e di Chiesa piuttosto complesso come quello dell’Alto Garda, prima ancora che di custodire i recinti delle Parrocchie, è stato quello di costruire relazioni e senso di appartenenza, andando incontro soprattutto alle tante famiglie nuove valorizzandone la presenza. Con uno sguardo a tutte quelle realtà ed associazioni cittadine non propriamente ecclesiastiche, come Vigili del Fuoco, Alpini, SAT, gruppi sportivi e di assistenza sanitaria, enti di volontariato e di promozione culturale, che contribuiscono a rafforzare una rete di sostegno reciproco”.
Uno sguardo, infine, don Franco vuole darlo al futuro della sua missione. “I compiti principali che affronterò nel prossimo autunno, una volta lasciata la mia amata Arco, saranno orientati nel settore sanitario come la RSA di Cadine e altre strutture anche ospedaliere del territorio, che necessitano di un accompagnamento umano e spirituale”.

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