Boe elettriche per le regate sul Garda trentino, trovato il finanziamento
Il “grido” d’allarme era stato lanciato i primi giorni di giugno: o si trova la copertura finanziaria o le regate della stagione 2020, le poche che si è riusciti a salvare, potrebbero essere a rischio. Il motivo è ben noto, la questione legata all’acquisto delle boe elettriche, ossia in grado di mantenere la posizione sull’acqua per delimitare il campo di regata da sole, grazie all’ausilio di coordinate fornite dal GPS e mosse da un motore, oppure non si sa come andrà a finire. Questo quello che aveva detto il nuovo Consorzio Garda Trentino Vela, formatosi proprio allo scopo di avere una regia unica sul Garda sponde trentine per le regate veliche.
Il tutto era partito dalla denuncia indirizzata al Circolo Vela Torbole per “abbandono” di rifiuti nel lago, ovvero i mattoni di cemento, i famigerati “corpi morti”, che ancoravano le vecchie boe sul fondo al fine di far mantenere la posizione delle le boe che i timonieri dovevano superare durante la regata . Pesi che, una volta esaurito il loro compito, venivano lasciati cadere nel lago e dove si trovano da mezzo secolo a questa parte. Cosa d’altronde ben nota negli ambienti di tutti i sodalizi velici che operano sul Garda e non solo quello trentino.
Ora, dunque, le regate programmata si potranno svolgere regolarmente “salvando” così anche una buona parte dell’indotto economico legato all’aspetto sportivo grazie ai 182 mila euro per l’acquisto delle boe cosiddette “geotecniche” che sono arrivati dai Comuni altogardesani e dalla azienda di Promozione turistica “Garda Trentino SPA” al Consorzio che riunisce Fraglia Vela Riva, Circolo Vela Torbole, Lega Navale Italiana, Circolo Vela Arco e Circolo Surf Torbole. I circoli potranno utilizzarle a rotazione per i loro eventi velici.
Il finanziamento per le boe non intaccherà il progetto di bike sharing, è stato detto alla Conferenza dei Sindaci. Una richiesta di integrazione del finanziamento sarà richiesta a “Trentino Marketing”, la società di promozione del territorio con un contributo necessario per non vanificare mezzo secolo di regate che sul Garda trovano il “terreno” e vento ideale.