Biblioteca di Riva: intitolata al cav. Molinari la sala riunioni
Si è svolta nella mattina di sabato 24 aprile la cerimonia di intitolazione della sala riunioni al terzo piano della biblioteca civica di Riva del Garda al cavalier Egidio Molinari.
«La scelta di intitolare al cav. Egidio Molinari la sala della biblioteca civica utilizzata per conferenze, incontri e presentazioni di libri -si legge nella delibera del Consiglio comunale- ha lo scopo di mantenere vivo il ricordo della sua figura nel luogo dove si svolge un servizio pubblico importante come quello della biblioteca, che è stato da lui fortemente voluto per la comunità, inaugurato ufficialmente il 4 ottobre del 1969, ma realizzato grazie a un costante lavoro iniziato diversi anni prima e grazie in particolare alla sua volontà politica, appoggiata dalle tante persone che con lui collaboravano, anche per la fiducia e la stima che con la sua serietà e il suo impegno riusciva a infondere nei collaboratori».
Alla cerimonia, che si è svolta nel rispetto delle norme anti contagio, quindi con un numero limitato di partecipanti e senza pubblico, hanno preso parte i figli Adriana e Claudio, quest’ultimo già sindaco, assessore provinciale e senatore della Repubblica, e per l’amministrazione comunale il sindaco Cristina Santi, il vicesindaco Silvia Betta e il consigliere comunale Simone Fontanella. Presenti anche numerosi ex sindaci di Riva del Garda, Franco Odorizzi, Paolo Matteotti, Bruno Santi e Adalberto Mosaner, Enzo Bassetti, oltre a Annalena Boccagni, assessora alla cultura di Riva del Garda della Giunta Molinari del 1963.
«Papà considerava la biblioteca civica, “con annessa fonoteca”, come soleva precisare -ha detto Claudio Molinari, a nome anche della sorella Adriana- uno dei frutti più significativi del suo impegno di amministratore del nostro Comune. Non dobbiamo dimenticare il riferimento temporale a quegli Anni Sessanta, che videro una radicale trasformazione della città sotto molteplici profili: anche le novità promosse in quel periodo nei campi della cultura e dell’istruzione vanno considerate come componenti di quel cammino evolutivo della società rivana.
La costituzione dell’associazione “Scuola musicale civica”; la procedura per l’avvio dei corsi del Conservatorio di Musica, sede staccata di quello di Bolzano; la procedura per l’avvio dei corsi dell’Istituto tecnico commerciale e per geometri, sede staccata del “Felice e Gregorio Fontana” di Rovereto; l’avvio del consorzio per la Casa degli Artisti a Canale; l’avvio, appunto, e l’inaugurazione della biblioteca civica, con annessa fonoteca: furono (citate a memoria) alcune conseguenze operative della medesima impostazione progettuale, orientata ad un aggiornato benessere della polis. Nel merito del percorso costitutivo, che sfociò nella cerimonia inaugurale del 4 ottobre del 1969, considero un preciso dovere morale citare l’imprescindibile ruolo svolto dal cav. dott. Mario Crosina, alla memoria del quale, credo, sarebbe grande segno di riconoscenza intitolare un’altra sala di questa biblioteca. Il dott. Mario Crosina non esitò a mettersi a disposizione dell’ardua impresa, con le doti di cultura, di intelligenza, di senso civico, di rettitudine e di puntigliosità, che lo caratterizzavano».