Chiuso il Bar del Casinò di Arco, si cambia la gestione

Claudio Chiarani23/07/20232min
FME-casino-municipale

 

Non c’è pace per il Casinò di Arco, lo storico edificio che da qualche anno a questa parte sta vivendo stagioni non certo facili della sua gestione. Messa da parte la “felice” collaborazione con lo storico marchio Spaghetti Haus di Camillo Rezzaghi nel dicembre di due anni fa, superata non senza difficoltà la pandemia da Covid, oggi Fabrizio Marocchi chiude la sua esperienza in quel luogo che dovrebbe trovare, invece, successo e introiti. Peccato, perché ora Amsa si trova a dover affrontare questa “grana” proprio nel mentre il nuovo impianto acquatico a Prabi sta demolendo tutti i record della vecchia piscina olimpionica, segno che almeno qui chi regge il timone ci ha visto giusto. Ora, dunque, via anche Marocchi e che si fa? Pensare a luglio inoltrato ad un nuovo bando per assegnare la gestione non sembra così facile perché Amsa è al 100% del Comune di Arco, ed è il Comune che deve decidere cosa fare. Se un nuovo bando o altre soluzioni. Serve un’idea nuova, accattivante, una gestione manageriale che porti sia lustro sia incassi, perché “business is business” e in quel luogo che riveste tutto il fascino dell’ex Impero Asburgico va trovata una gestione che sappia riportare in alto ciò che il casinò di Arco ha sempre rappresentato, almeno fino a qualche anno fa. La città delle Palme, dunque, l’amministrazione comunale necessitano d’idee per poter dire ad Amsa come e cosa fare. Ci saranno sorprese? Idee private in corso? Il Casinò, la sua storia, le sue stanze, la sua gente devono poter ritrovare i fasti di un tempo. Anche se siamo nel terzo millennio.

 

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