Babbo Natale arriva dal cielo con le sue renne e gli elfi. Un bel pomeriggio offerto dai Base Jumper al Brento

Claudio Chiarani23/12/20173min
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Undici paracadutisti, o, meglio, Base jumper sono saltati oggi pomeriggio poco dopo le quattordici dal Monte Brento per atterrare accanto alla strada statale accolti da tantissimi bambini e bambine in attesa di Babbo Natale. La seconda edizione di “Babbo Natale arriva dal cielo”, nonostante lo spostamento di una settimana (era, infatti, in programma sabato scorso ma per le previsioni avverse spostata a oggi) è stata un successo. Tantissimi bambini e bambine, ma tantissimi spettatori anche, tra cui logicamente tanti genitori dei piccini presenti hanno assistito al salto e poi volo degli undici jumper che, lasciato l’exit (il punto di salto sul Becco dell’Aquila) hanno aperto i loro paracadute, acceso i fumogeni per offrire più spettacolo e calare dolcemente fino all’atterraggio ufficiale di fronte al Bar Parete Zebrata. Maurizio “Maury” Di Palma di rosso vestito, con la classica barba bianca da Babbo Natale, e i suoi amici vestiti da renne o elfi non appena toccato terra sono stati circondati da una moltitudine di bambini e bambine per ricevere i doni. Cioccolatini in gran quantità, soprattutto, e poi via al Bar per gustarsi una bella tazza di cioccolata calda, dolci in abbondanza e, per i più grandi del buon vin brulè. La temperatura mite ha favorito il salto e il momento conviviale che è seguito.

“Siamo molto contenti di poter offrire ai bambini questo spettacolo – ha detto Di Palma non appena libero dal costume di Babbo Natale – anche perché oggi il Base Jump ha più seguito e, soprattutto, una presa di coscienza diversa dai primi anni in cui saltavamo da qui. Oggi si eseguono circa diecimila salti dall Becco dell’Aquila, tanti ci danno sostegno, penso a bar, ristoranti e Bed & Breakfest che ospitano i Base che arrivano qui da tutto il mondo. Sono contento anche perché da qui, quest’anno non ci sono stati incidenti mortali (solo uno dal Casale e uno dalla Paganella, ndr), solo piccoli incidenti risoltisi senza gravi danni per il jumper. Questo vuol dire anche più sicurezza dei materiali, più preparazione di chi viene qui a saltare che sta a significare come il livello si stia alzando. Ci autogestiamo e confrontiamo con le diverse realtà locali che, ripetono, sono sempre più numeroso nel darci una mano”.