Asuit: riorganizzazione Apss verso il Polo ospedaliero universitario

Un passo decisivo verso la nascita dell’Asuit, l’Azienda sanitaria universitaria integrata del Trentino, è stato compiuto questa mattina con la firma della delibera che ridisegna l’assetto organizzativo dell’Apss (Azienda provinciale per i servizi sanitari). Il provvedimento segna l’avvio di una nuova fase che vedrà la sanità trentina trasformarsi in un polo ospedaliero universitario, in stretta sinergia con l’Università di Trento e quella di Verona.
Al centro del riassetto spiccano le nuove nomine ai vertici. Denise Signorelli è stata scelta come direttrice sanitaria, incarico che ricoprirà insieme alla direzione del Distretto nord, mentre Rosa Magnoni, con un’esperienza consolidata tra Trentino e Umbria, è la nuova direttrice amministrativa. A loro si aggiunge Giuliano Mariotti, che guiderà il nuovo Servizio di governo della domanda, nodo cruciale per la gestione delle liste d’attesa e l’appropriatezza delle prestazioni.
La presentazione ufficiale è avvenuta nella sede centrale di Apss, alla presenza dell’assessore provinciale alla salute Mario Tonina, del direttore generale del Dipartimento salute e politiche sociali Andrea Ziglio e del direttore generale Apss Antonio Ferro.
Le parole del direttore Ferro
Ferro ha aperto la conferenza con un ringraziamento ai dirigenti uscenti, Giuliano Mariotti e Sara Girardi, sottolineandone l’impegno «in anni contrassegnati dalla progettazione della nuova Asuit e dalla necessità di tenere saldo il sistema». Ha poi augurato buon lavoro a Signorelli e Magnoni, ricordando che «porteranno in Apss l’esperienza maturata in realtà dove l’integrazione tra sanità e università è già consolidata».
Per Girardi si apre un nuovo incarico alla guida della direzione amministrativa di Trentino Digitale, con cui l’Asuit rafforzerà la collaborazione sul fronte strategico della sanità digitale.
Le sfide secondo la Provincia
L’assessore Tonina ha sottolineato la necessità di «una squadra forte e coesa» per affrontare le sfide future: dal rafforzamento della medicina territoriale con le Case e gli Ospedali di comunità, alla riduzione delle liste d’attesa. Ha ricordato che l’Asuit sarà operativa dal 1° gennaio 2026, mentre le prime Case di comunità apriranno già in primavera.
Per il direttore Ziglio, la riorganizzazione «rappresenta un valore aggiunto per affrontare sfide decisive, come il riordino dell’assistenza territoriale previsto dal DM77». Ziglio ha richiamato l’attenzione sulla necessità di «governare non solo l’offerta, ma anche la domanda», così da garantire sostenibilità ed equità del sistema.
Le voci delle nuove direttrici
Denise Signorelli, medico con lunga esperienza nella sanità veneta e trentina, ha parlato di una sfida complessa ma entusiasmante: «Se non funziona il territorio, non funziona nemmeno l’ospedale. Lavoreremo per integrare i servizi in rete, sviluppare la telemedicina e restituire all’ospedale la sua vocazione per le acuzie». Ha ribadito l’importanza di investire in prevenzione ed educazione sanitaria, perché «la casa deve diventare il primo luogo di cura e di stili di vita sani».
Rosa Magnoni, già dirigente Apss e più recentemente amministratrice a Perugia, ha rimarcato il carattere strategico del momento: «Affrontiamo tempi stretti, tra avvio dell’Asuit e conclusione dei progetti PNRR. Serviranno determinazione, spirito di squadra e sinergia con l’assessorato per dare risposte concrete ai cittadini».
Profili e competenze
Signorelli, originaria di Valeggio sul Mincio, è laureata in Medicina e Chirurgia con specializzazione in Igiene e Medicina preventiva. Ha maturato esperienza sia in Veneto sia in Trentino, con incarichi di direzione sanitaria e una forte attenzione alla programmazione territoriale, alla telemedicina e alla gestione della pandemia Covid.
Magnoni, nata a Cles e laureata in Giurisprudenza a Pavia, vanta una carriera ventennale tra Provincia autonoma di Trento e Apss. Ha guidato il Servizio gestione risorse umane e, dal 2017 al 2020, ha ricoperto già il ruolo di direttrice amministrativa di Apss, prima di trasferirsi a Perugia.
Un passaggio storico
La trasformazione dell’Apss in Asuit segna un momento storico per la sanità trentina. L’obiettivo è coniugare assistenza, ricerca e formazione universitaria, avvicinando i servizi ai cittadini e potenziando al tempo stesso il ruolo scientifico e accademico del territorio.
Se da un lato la riorganizzazione guarda al futuro con ambizioni universitarie e tecnologiche, dall’altro mette al centro la prossimità: cure più vicine, una sanità territoriale rafforzata e un’attenzione particolare a prevenzione e sostenibilità.
Le nuove direttrici avranno ora il compito di guidare questa transizione, costruendo – come ha ricordato Ferro – «una sanità a misura di cittadino, capace di coniugare qualità, equità e innovazione».