Arco, si cercano immobili per i nuovi poveri e le donne vittime di violenza
Il Covid non dà tregua ed anzi pare intensificare i suoi assalti: un quadro sempre più allarmante, di cui ha dato testimonianza diretta il Centro Ascolto e Solidarietà della Caritas nel corso della seduta dell’ultima commissione sociale. Invitati dalla presidente Tiziana Betta, il coordinatore Romano Turrini, il parroco di Arco don Francesco Scarin e l’amministratore unico Italo Santuliana hanno presentato i risultati della loro attività recente sul territorio, certificando come ormai gli utenti che si rivolgono agli uffici diocesani siano ormai triplicati rispetto a qualche tempo fa. Distribuzione di pacchi spesa, pagamento di bollette e buoni mensa rimangono i servizi più richiesti, quelli che consentono ai cittadini in difficoltà di trovare un sollievo temporaneo alla loro situazione. Ma per il futuro, soprattutto se corrisponderanno al vero le previsioni che indicano a breve una nuova, pesante diffusione dei contagi, è necessario puntare a nuovi servizi, sempre che le istituzioni pubbliche abbiano intenzione di assecondare il lavoro della Caritas. Per quanto riguarda Arco, la conferma è arrivata dal sindaco Alessandro Betta, che senza mezzi termini ha definito quello svolto dai volontari «…un lavoro strategico, rapido ed efficace, in grado di svolgere un ruolo fondamentale e insostituibile in questa pandemia». L’obiettivo è quello di individuare degli immobili da destinare a quanti, e stanno aumentando sempre più, non hanno più un tetto sopra la testa e si arrangiano in auto o all’aperto. Se verrà approvata la Variante 15, ha detto il Sindaco, sarà possibile destinare alla Caritas l’immobile ubicato nei pressi del San Pancrazio, ma Romano Turrini sta prendendo contatti anche con la parrocchia di Dro, che potrebbe mettere a disposizione l’ex canonica di Ceniga, sempre che l’ente pubblico si renda disponibile ad intervenire per un sommario restauro. È lo stesso bisogno manifestato peraltro dalla presidente della commissione Tiziana Betta per venire incontro alle donne in difficoltà, secondo tema in discussione nel corso dell’incontro. Senza la garanzia di un’abitazione in cui trovare temporaneo riparo, saranno sempre troppo poche le donne che rischieranno di denunciare le violenze subite in famiglia. Un obiettivo comune, che potrebbe risolvere moltissimi problemi.