“Arco rimarrà la Città delle Palme”

Claudio Chiarani31/01/20243min
IMG_0560 PALME MALATE ARCO VIALE (5)



 

Arco è e rimarrà la città delle palme. Il desiderio di Alessandro Betta, primo cittadino è in estrema sintesi questo: la città che ha dato all’ex Impero Asburgico la sua bellezza, la sua aria salubre, il suo paesaggio resterà la “città delle palme.” Nonostante la moria delle piante che, indiscutibilmente, da sempre donano un “pizzico” tropicale all’ombra del castello, moria dovuta, è risaputo, alla larva di una farfalla sudamericana di cui tanto è stato scritto, questa è la volontà emersa dall’incontro dei giorni scorsi in cui il primo cittadino, capofila dell’intera “missione” legata alla salvezza delle palme non ancora ammalate o morte è questa: salvare il salvabile. La videoconferenza tenutasi alla presenza di tutti i rappresentanti dei Comuni del Garda trentino, della Comunità di Valle, dei tecnici della Fondazione Mach e della Provincia di Trento questo ha stabilito: trovare la migliore strategie per arginare il fenomeno dovuto alla famigerata “Paysandisia” prima che le larve si trasformino in farfalle e, successivamente, depongano altre larve all’interno delle palme creando, così, un effetto domino a cascata su tutte le piante presenti sul territorio causandone la morte. Già, perché le larve per vivere a crescere di questo si nutrono, della linfa vitale delle palme. Non è emergenza sanitaria, è stato detto, l’antibiotico che la ricerca ha messo a disposizione non è stato ancora approvato (ne va verificata sia l’efficacia ma anche le controindicazioni, chiaramente), ma una cosa è certa: è necessario agire e agire rapidamente. Abbattimento e smaltimento rapido, insomma, e ora che fa freddo è il periodo migliore per uccidere le larve e impedirne, come detto e ormai noto, la diffusione. Dunque, sia il pubblico sia il privato agiscano in fretta per quanto di loro competenza al fine di evitare un disastro “totale” com’è già accaduto a sud del lago di Garda, sia in Veneto sia in Lombardia. Costo: alto, certo, con una previsione che l’intera operazione arrivi alla cifra di 300./400.000 euro per la parte pubblica, ossia le palme da abbattere sui territori comunali. E sul privato? La stima è, come già scritto, di circa 70 euro a palma; dunque, si è ragionato anche su di un eventuale contributo spese per il privato. Su questo l’assessore di riferimento rivano Luca Grazioli ha già detto che “Sì, da parte mia per quanto di mia competenza si.”

Claudio Chiarani

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