Arco, perché le pratiche edilizie vanno a rilento?
Tanto tempo per il cittadino, troppo, secondo molti tra cui il consigliere della Lega Oscar Pallaoro, per vedersi rispondere in merito ad una pratica edilizia. Dunque, che succede all’Ufficio Tecnico di Arco? La risposta arriva dal sindaco Alessandro Betta e dall’assessore competente in materia Gabriele Andreasi. Il rallentamento è dovuto alla mancanza di organico, rispondono, ma anche ad un altrettanto lungo “processo” da parte delle opposizioni che hanno, di fatto, reso ancor più farraginosa la macchina burocratica per l’espletamento delle pratiche. Insomma, in campagna elettorale “cavalcare” le varie vicende legate all’edilizia che hanno visto Arco finire spesso sulle cronache locali, altro non ha fatto che aggiungere tempo al tempo normalmente necessario all’espletamento delle stesse. La complessità delle norme, il demotivare chi lavora e se ne occupa, colpire qualcuno se commette un errore altro non fa che lasciare posti vuoti che nessuno vuole occupare. Troppa responsabilità anche se si desidera mettersi al servizio della comunità, insomma.
Il Comune di Arco nel 2019 ha espletato ben 177 pratiche edilizie con una media di oltre 14 a seduta, per una media di giorni trascorsi tra la presentazione e l’approvazione attestata su 54 giorni. L’anno successivo, invece, le pratiche sono scese a 16 (qui la pandemia ha influito notevolmente), mentre i giorni trascorsi tra presentazione e approvazione sono stati 45. La media di pratiche trattate a seduta, invece, per via dei vari bonus concessi dal Governo è salita è scesa a 18,50, valore che ha fatto lievitare la media dei giorni tra domanda e seduta della Commissione nella quale sono trattate.