Arco, nuova vita per Villa Teresita: riqualificazione e progetto di abitare sociale

Redazione26/09/20254min
_DSC3947 villa teresita arco appartamenti (1)

 

A pochi passi dall’ospedale San Pancrazio, lungo via Damiano Chiesa, si trova Villa Teresita, un edificio che per decenni fu legato alla Congregazione delle Suore di Santa Croce e che oggi appartiene al patrimonio comunale. La struttura, già utilizzata in passato per finalità sociali e recentemente al centro di un accordo di perequazione tra Comune e Provincia, si prepara ora a una nuova fase della sua storia.
Con la delibera n. 140 del 23 settembre 2025, la Giunta guidata dalla sindaca Arianna Fiorio ha approvato il quadro esigenziale e il documento di indirizzo alla progettazione per la manutenzione straordinaria dell’immobile, finalizzata alla sua trasformazione in alloggi temporanei a vocazione sociale.

 

 

Da convento a presidio sociale
Villa Teresita, conosciuta un tempo come residenza religiosa, è stata progressivamente reinserita nel tessuto urbano con nuove funzioni. Dopo l’acquisizione da parte del Comune, è emersa la necessità di dare una destinazione stabile e utile all’intera comunità.
La delibera individua l’edificio come spazio da dedicare a progetti di abitare sociale, pensati per far fronte all’emergenza abitativa che anche il territorio arcense si trova ad affrontare. Un cambiamento di rotta che segna la volontà di coniugare recupero architettonico e risposta ai bisogni sociali.

Il progetto: alloggi per donne e persone fragili
Il piano approvato dalla Giunta prevede la creazione di appartamenti temporanei destinati a persone adulte tra i 18 e i 64 anni in situazioni di emergenza abitativa. La priorità sarà data a donne in condizioni di vulnerabilità personale, sociale ed economica, categoria per la quale oggi l’offerta sul territorio risulta carente.
Il modello sarà quello di un abitare accompagnato: ospitalità fino a 24 mesi, percorsi personalizzati di inclusione sociale, sostegno verso l’autonomia. Un sistema che si innesta nella rete di servizi già attiva nell’Alto Garda e Ledro – dalle esperienze di “Casa Ulivi” a “CiRivalutiamo” e “Risaie” – e che mira a rafforzare la filiera territoriale delle politiche sociali.

Investimento da 318 mila euro
Il quadro economico stimato prevede una spesa complessiva di 318 mila euro, di cui circa 180 mila per i lavori veri e propri e il resto per somme a disposizione. Una parte dei fondi arriverà anche dalla Comunità Alto Garda e Ledro, che ha messo a disposizione fino a 200 mila euro per ciascun comune destinati al recupero di edilizia pubblica.
Gli interventi riguarderanno l’adeguamento funzionale della struttura, la riqualificazione degli impianti e la messa a norma degli spazi per renderli idonei all’accoglienza abitativa.

Una scelta politica e sociale
Con questo passo, la Giunta Fiorio non si limita a recuperare un edificio storico, ma intende dare un segnale preciso sul piano delle politiche sociali: Villa Teresita diventerà un presidio a sostegno delle fragilità, in particolare femminili, e un tassello importante nella lotta all’emarginazione.
La decisione è stata adottata all’unanimità e dichiarata immediatamente esecutiva, con l’obiettivo di procedere rapidamente alla richiesta di finanziamento e all’avvio della progettazione.

Tra memoria e futuro
La storia di Villa Teresita racconta di un luogo che ha mutato pelle più volte: da convento a proprietà comunale, da struttura religiosa a spazio per l’accoglienza sociale. Con il nuovo progetto, l’edificio si prepara a diventare un punto di riferimento per chi vive situazioni di vulnerabilità, unendo la memoria del passato con una funzione nuova, radicata nei bisogni concreti della comunità arcense.