Arco, da Mauro Ottobre Interrogazione sul Comando dei Vigili Urbani

Redazione07/08/20254min
_DSC9520 POLIZIA LOCALE COMANDANTE FILIPPO PAOLI SEDE RIVA (9)


 

Un ritorno al passato per guardare al futuro. È con questo spirito che Mauro Ottobre, consigliere comunale della lista civica “Arco Dinamica”, ha riportato all’attenzione del Consiglio comunale una questione mai davvero sopita: la ricostruzione di un Comando autonomo dei Vigili Urbani nel Comune di Arco. Lo ha fatto con un’interpellanza protocollata il 4 luglio, chiedendo formalmente all’amministrazione guidata dalla sindaca Arianna Fiorio di valutare, attraverso uno studio di fattibilità, la possibilità di ripristinare un presidio di polizia locale autonomo e radicato sul territorio.
Un’iniziativa che riporta in primo piano uno dei punti programmatici della campagna elettorale di Ottobre, e che oggi acquista nuova urgenza in vista della scadenza della convenzione intercomunale attualmente in essere, prevista tra circa un anno.
“Dobbiamo tornare alla figura del vigile urbano come era in passato,” afferma Ottobre, con un richiamo nostalgico ma anche fortemente pragmatico. “Penso a figure come Dodo, Viola o Fedrizzi: persone che conoscevano il territorio, ne capivano le criticità e ogni giorno le riportavano al comando per trovare soluzioni concrete. Quelli erano vigili che potevi incontrare per strada, parlare con loro. Oggi invece ci troviamo davanti a poliziotti, spesso molto severi, e molto meno presenti tra la gente.”

 

 

Un’esigenza di prossimità
Nella sua interpellanza, Ottobre sottolinea come la realtà attuale non risponda più adeguatamente alle esigenze di un comune con una forte vocazione turistica come Arco, il più esteso dell’Alto Garda. La richiesta è chiara: un Comando con almeno 21 vigili in pianta organica, rafforzato nei periodi turistici da personale ausiliario, e il ritorno della figura del “vigile di quartiere”, come presidio di sicurezza urbana, controllo del territorio e punto di riferimento per i cittadini.
Il consigliere chiede inoltre che si valuti la costituzione di una commissione di studio, ai sensi dell’articolo 26 dello Statuto Comunale, per approfondire vantaggi e svantaggi del ritorno a un comando autonomo.
Non esclude, infine, di promuovere un referendum popolare, qualora l’amministrazione dovesse restare inattiva sul tema.
La replica (rimandata) della sindaca Fiorio
La risposta dell’amministrazione, tuttavia, non è arrivata nei tempi previsti dal regolamento. In una comunicazione ufficiale firmata dalla sindaca Arianna Fiorio, si legge che non è stato possibile rispondere entro 15 giorni, “in ragione della necessità di assumere informazioni ed effettuare gli approfondimenti necessari al fine di produrre una risposta quanto più completa”.
Una presa di tempo che lascia la porta aperta a future valutazioni, ma che per ora non offre alcuna indicazione sull’orientamento politico dell’amministrazione in merito alla proposta.
Una questione di identità e sicurezza
Il dibattito sulla polizia locale ad Arco non è soltanto una questione organizzativa. Tocca da vicino il tema dell’identità cittadina e del rapporto tra istituzioni e popolazione. In un’epoca in cui le forze dell’ordine sembrano sempre più militarizzate e distaccate, la proposta di Ottobre va in controtendenza, puntando su una sicurezza di prossimità, costruita sulla conoscenza diretta del territorio e sulla relazione quotidiana con i cittadini.
Resta ora da vedere se l’amministrazione vorrà cogliere questa occasione per aprire un confronto ampio, magari proprio attraverso una commissione di studio o una consultazione popolare, come suggerito dal consigliere di “Arco Dinamica”. Di certo, il tema è destinato a far discutere e, con l’avvicinarsi della scadenza della convenzione intercomunale, a diventare sempre più centrale nel dibattito politico locale. (n.f.)