Architetto dipendente PAT lavorava in nero: denunciato
La Procura della Corte dei Conti di Trento ha notificato ad un architetto in servizio presso la Provincia di Trento un invito a dedurre per alcune somme indebite, circa 50.000 euro ricevute dal 2006 al 2009, che sarebbero state percepite dal professionista senza la prevista autorizzazione a svolgere attività lavorativa al di fuori del rapporto di pubblico impiego.
Gli accertamenti contabili, delegati dalla Procura della Corte dei Conti alla Squadra Mobile, sono stati avviati in seguito ad una segnalazione del “Servizio per il Personale della Provincia Autonoma di Trento” che ha messo in evidenza le irregolarità del funzionario, un sessantenne residente in Trentino. Quest’ultimo avrebbe svolto per un lungo periodo un’attività extralavorativa retribuita, in favore del “Centro Servizi Culturali Santa Chiara” di Trento, senza alcuna autorizzazione a poterla svolgere.
Inizialmente l’indebita percezione contestata al funzionario della Provincia Autonoma è stata quantificata in circa 5000 euro. Tuttavia, nel corso delle indagini contabili svolte dagli investigatori della Questura di Trento, è scaturito una somma dieci volte superiore all’iniziale illecita retribuzione, ovvero all’incirca 51.000 euro.
Il particolare nel corso delle indagini è emerso che l’architetto avesse percepito l’indebito compenso attraverso l’emissione di fatture da parte della compagna dello steso professionista, anch’essa architetto, per asseriti lavori svolti su mandato del “Centro Servizi Culturali Santa Chiara”.
Le irregolarità sono state scoperte grazie alle testimonianze raccolte dalla Polizia di Stato, nonché trovando una fattura emessa dalla compagna del funzionario nei confronti del “Centro Servizi Culturali Santa Chiara”, trasmessa per il pagamento attraverso l’indirizzo personale di posta elettronica dello stesso architetto impiegato presso la Provincia di Trento.