Aquafil, tagli in arrivo: ad Arco a rischio fino a 25 posti di lavoro

Nello stabilimento Aquafil di Arco si apre una fase complessa: l’azienda ha annunciato un piano di riorganizzazione che comporterà tra i 20 e i 25 esuberi. Una notizia che ha colto di sorpresa i 503 dipendenti dello stabilimento e i sindacati, pur se da tempo si percepivano segnali di cambiamento.
La società spiega che l’intervento si inserisce in una strategia più ampia che riguarda tutto il gruppo: semplificare la struttura organizzativa e ridurre i costi, con particolare attenzione a quelli indiretti. L’obiettivo dichiarato è rafforzare la solidità finanziaria in un contesto di mercato difficile e, allo stesso tempo, continuare a investire sul futuro, soprattutto dopo l’aumento di capitale chiuso lo scorso dicembre.
Le conseguenze immediate però ricadono sul personale. I tagli interesseranno figure tecniche e specialistiche, in particolare amministrativi e addetti al controllo qualità, ruoli che secondo l’azienda possono essere parzialmente sostituiti dall’introduzione di nuove tecnologie.
I sindacati parlano di «piano tutt’altro che indolore». Mario Cerutti della Filctem sottolinea che l’intenzione dell’azienda è chiara: chiudere la partita degli esuberi entro la fine dell’anno. «Siamo già al lavoro – afferma – per individuare soluzioni che limitino l’impatto: dalle ricollocazioni nei 18 stabilimenti del gruppo, ai contratti di solidarietà. La priorità è difendere l’occupazione».
La preoccupazione resta alta non solo per Arco, definito il “cervello operativo” del gruppo, ma anche per l’intero sistema Aquafil. I rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil hanno evidenziato come la contrazione dei volumi, aggravata dalla concorrenza internazionale e dai dazi statunitensi, rischi di avere ripercussioni ben oltre i confini trentini.
Un primo confronto con i vertici aziendali si è già tenuto, ma altri incontri sono in agenda nelle prossime settimane. L’obiettivo, da entrambe le parti, è di ridurre al minimo le ricadute sociali di un processo che si annuncia inevitabilmente doloroso.