Aquafil, accordo coi giapponesi di Itochu: il titolo vola in Borsa

Gianluca Ricci14/02/20213min
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Pare che gli affari per Aquafil, l’azienda arcense che, unica al mondo, realizza un tessuto derivato al 100% da plastica riciclata, stiano andando a gonfie vele. A testimoniarlo è un lungo articolo comparso sulle pagine economiche del quotidiano “La Repubblica”, che nell’edizione di sabato 13 febbraio ne ha raccontato le ultime evoluzioni sui mercati finanziari, partendo dal recente accordo con il colosso giapponese Itochu che ha messo le ali al titolo del gruppo italiano portandolo ad un rialzo del 10,2%. La scintilla è scoccata un paio di mesi fa, quando Aquafil ha deciso di aprire la sua prima sede commerciale nel Paese del Sol Levante, definito nel pezzo «un mercato molto promettente sia per i prodotti di moda realizzati in nylon rigenerato sia per i rivestimenti in fibre sintetiche». Nei giorni scorsi i vertici del gruppo nipponico si sono recati presso la sede arcense dell’azienda per definire al millesimo i contorni della nuova partnership. L’Econyl, così si chiama il tessuto brevettato di Aquafil, si sta diffondendo su larga scala, visto che la necessità di dimostrare la propria ecosostenibilità sta spingendo moltissime aziende a guardare con interesse ad un tessuto prodotto con materiale riciclato. Ecco perché Itochu, un colosso da 5 trilioni di yen (quasi 40 miliardi di euro), ha stretto i tempi per concludere l’accordo. Le maggiori griffe della moda, da Levi’s a Burberry, da Prada ad Adidas, da Stella Mc Cartney a Safilo, hanno firmato importanti accordi di fornitura del tessuto con l’azienda arcense e all’orizzonte ci sono nuovi, interessanti contratti. La partenership coi giapponesi permetterà ad Aquafil di avere a disposizione più polimeri e più scarti da rigenerare e trasformare nel tessuto che tutti vogliono: l’obiettivo dichiarato, si legge nell’articolo di “Repubblica”, è quello di incrementare il peso di Econyl sul fatturato di Aquafil, oggi fermo al 38%. Ma l’azienda arcense non dorme sugli allori: di recente ha investito insieme all’americana Geomatica in un nuovo materiale che nasce dalle biomasse, convinta di poter aprire una nuova strada nei settori dell’imballaggio e dell’abbigliamento.

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