Anpi offesa: “Impedito di suonare Bella Ciao a Nago”. La replica della Vicesindaca: “Solo un malinteso”

Polemica a Nago dopo la cerimonia di commemorazione dei Martiri della Resistenza del 28 giugno 1944. Con un comunicato diffuso nelle ore successive all’evento, la sezione dell’Anpi dell’Alto Garda ha duramente criticato lo svolgimento della celebrazione, denunciando l’assenza di riferimenti espliciti alla Resistenza e, in particolare, l’impossibilità di eseguire “Bella Ciao”, l’inno simbolo dei Partigiani.
“Sabato 28 giugno a Nago è stata denigrata la memoria dei nostri Martiri”, scrive l’Anpi, che segnala come durante la cerimonia “nessuno, a parte i rappresentanti dell’Anpi, ha mai nominato la parola partigiani, e non si è mai chiaramente detto che il regime fascista italiano fu artefice e collaborazionista in tutte le stragi avvenute durante l’occupazione straniera”.
L’associazione contesta anche la scelta musicale: “Sono stati eseguiti canti che nulla avevano a che fare con i valori della resistenza. Infatti la Fanfara dei Bersaglieri ha suonato ogni tipo di brano (militarista, risorgimentale e brani tipici da caserma), che nulla avevano a che fare con la Resistenza, nonostante le rassicurazioni ricevute dagli organizzatori della manifestazione il giorno prima”.
Secondo l’Anpi, “l’Amministrazione comunale ha di fatto impedito di suonare Bella Ciao, ovvero il canto ufficiale della resistenza partigiana, che in quel momento si stava celebrando”. E ancora: “Nonostante, come da accordi, dopo le prime canzoni sia stato chiesto espressamente di suonare tale inno partigiano, la risposta è stata: ‘Dobbiamo aspettare ordini!’”.
Delusi, i rappresentanti dell’associazione hanno lasciato la manifestazione prima della conclusione: “L’Anpi ha pertanto tolto i propri labari e i dirigenti e gli iscritti se ne sono andati prima della fine delle celebrazione ‘assai discutibile’”, si legge nella nota.
Non è tardata ad arrivare la replica ufficiale da parte dell’amministrazione comunale. In un comunicato, la vicesindaca di Nago-Torbole, Sara Balduzzi, ha espresso rammarico per quanto accaduto:
“Desidero esprimere, a nome mio personale e dell’Amministrazione comunale, un sincero rammarico per quanto accaduto durante la commemorazione dei Martiri del 28 giugno. […] Mi preme innanzitutto chiedere scusa all’ANPI, ai suoi iscritti e a tutti coloro che, con sensibilità e spirito civico, si aspettavano di ascoltare quel brano simbolico. La sua assenza non è stata né voluta né ordinata da alcuno”.
Secondo la vicesindaca, “l’evento, articolato e con più soggetti coinvolti – dalla Fanfara dei Bersaglieri, chiamata anche per motivi logistici dagli Alpini di Nago, al protocollo istituzionale – ha purtroppo subito un intoppo tecnico e comunicativo che ha vanificato quella parte del programma”.
“Né io né il Sindaco abbiamo ricevuto segnalazioni in quel momento, ma nessuno ha mai dato l’indicazione di escludere ‘Bella Ciao’, anzi: il suo inserimento era stato garantito anche il giorno prima al presidente ANPI, proprio da me”.
Balduzzi aggiunge: “Dispiace, e molto, leggere parole che parlano di ‘denigrazione’, ‘volontà di impedire’, ‘commenti ostili’. Nulla di tutto ciò rappresenta la nostra comunità né lo spirito con cui abbiamo accolto l’ANPI e le sue istanze”.
Infine, un appello a ricomporre: “Se l’esito non ha rispecchiato le attese, me ne assumo la responsabilità e rinnovo le mie scuse. Ma respingo fermamente l’idea che vi sia stata una volontà politica o istituzionale di escludere o svilire il significato della Resistenza. In nome della memoria, della pace e del rispetto, auspico che questo episodio non diventi occasione di divisione, ma piuttosto di riflessione comune per migliorare. La Storia merita rispetto, e anche chi prova ogni giorno a celebrarla con impegno e umiltà.”.
L’episodio polemico sollevato da ANPI lascia uno strascico amaro in una commemorazione che doveva essere un momento condiviso di memoria.