Anche Coldiretti dice no alla Torbole-Arco: “Un tunnel per unire, non un tracciato che divide”

Nel dibattito sulla nuova circonvallazione di Torbole Coldiretti prende una posizione netta contro il progetto scelto dalla Provincia di Trento. L’associazione agricola giudica inadeguato il tracciato con uscita a nord, nei pressi dell’hotel Verdeblu a Linfano di Arco, perché ritenuto dannoso per l’ambiente e poco efficace per la viabilità locale.
Secondo il presidente Romano Calzà e il segretario Alessio Mascher quella soluzione comporterebbe un consumo eccessivo di suolo agricolo e un aumento del traffico proprio nei punti già più critici, come Linfano e la provinciale che attraversa la zona. Per Coldiretti, l’unica alternativa sensata è il tunnel diretto che collegherebbe la Conca d’Oro alla Maza, in grado di ridurre l’impatto sul territorio e di garantire una viabilità più fluida.
L’organizzazione evidenzia inoltre che la maggioranza dei sindaci dell’Alto Garda condivide la preferenza per il tracciato lungo, così come gran parte dei cittadini e delle opposizioni comunali di Nago-Torbole. L’appello è rivolto al sindaco di quest’ultimo Comune Gianni Morandi, invitato a rivedere la propria posizione e ad aderire a una richiesta unitaria nei confronti della Provincia.
Per Coldiretti solo una voce comune tra amministrazioni locali, categorie economiche e popolazione può convincere Trento a scegliere non l’opzione meno onerosa, ma quella davvero più utile al territorio.
L’associazione agricola locale ricorda come l’agricoltura abbia già sopportato negli anni numerosi sacrifici per lasciare spazio ad altre attività. Le aree di Linfano e Oltresarca, spiegano i rappresentanti dell’Alto Garda e Ledro, restano tra le poche zone agricole ancora integre e vanno tutelate da nuove urbanizzazioni o infrastrutture invasive.
Non manca un riferimento anche alla contestata Loppio-Maza, indicata come esempio di opera realizzata privilegiando il risparmio economico anziché la qualità progettuale. Secondo Coldiretti, quel tracciato ha finito per penalizzare agricoltori, residenti e servizi locali, concentrando il traffico nel cuore di San Giorgio e cancellando ulteriore terreno agricolo in via Sabbioni.
Per l’associazione l’unica via sostenibile resta quella di un tracciato alternativo che utilizzi la zona industriale e sbocchi alla rotatoria Omega-Bommartini. Continuando a imporre scelte dall’alto, avvertono i rappresentanti locali, il rischio è di trasformare la Busa in un’area sempre più congestionata e difficile da vivere.










