Amos, Pietro e tanti altri: nei campioni olimpici il futuro dello sport trentino
Non poteva che partire da un applauso ai due campioni olimpici la cerimonia ufficiale dedicata agli atleti che più di tutti hanno dato lustro ai colori del Trentino nelle olimpiadi invernali appena concluse di Pechino 2022, in un ottimo viatico per le prossime “invernali” di Milano-Cortina 2026. Sul palco, con le loro medaglie al collo, Amos Mosaner e Pietro Sighel, vincitori rispettivamente di un oro nel doppio misto del curling, per il cembrano, e di un argento nella staffetta mista e di un bronzo nella staffetta maschile per il giovane pattinatore pinetano. Folta la presenza dei rappresentanti dello sport e delle istituzioni nell’evento ospitato dalla Sala Depero nel Palazzo della Provincia, in cui sono stati premiati i due atleti come segno di riconoscimento da parte della comunità. “Un momento emozionante, che racconta di quanto il Trentino crede nello sport” ha sottolineato il presidente della Provincia Maurizio Fugatti, questa mattina presente a Milano per accogliere la delegazione olimpica italiana e la bandiera a cinque cerchi. “Amos e Pietro – ha aggiunto – sono due giovani atleti protagonisti di straordinari successi, ma entrambi con i piedi per terra e la testa sulle spalle. Sono un messaggio per tutti gli altri giovani e l’esempio della capacità del Trentino, con i suoi territori, di saper esprimere campioni. Con modestia e tenacia, sacrificio e lavoro, caratteristiche proprie dei trentini”.
Alla cerimonia hanno partecipato anche i compagni di squadra dell’Italcurling, anche loro trentini, Mattia Giovanella e Sebastiano Arman, la sorella di Amos Giada, nona ai mondiali junior della disciplina, i gruppi sportivi di fiamme gialle, fiamme oro e aeronautica, i sindaci di Baselga di Pinè e Cembra, una folta presenza di autorità civili e militari, oltre all’amministratore delegato di Trentino marketing Maurizio Rossini.
“A me lo sport piace tutto – ha detto Amos Mosaner – Ad un certo punto però, crescendo, ho dovuto scegliere. Nel 2017, grazie all’Aeronautica militare, sono riuscito ad entrare in questo gruppo sportivo, che ringrazio. Il curling è il mio lavoro, la mia passione che mi sta regalando risultati importanti. Questa medaglia dovremo difenderla. Ora inizieremo un nuovo ciclo olimpico, lavorando sodo anno per anno e preparando il grande evento del 2026”.
Pietro Sighel, figlio d’arte e atleta professionista nel team delle Fiamme gialle, ha parlato del lavoro degli ultimi due anni e poi dei successi di Pechino. L’argento e il bronzo “che vale quanto un oro, una medaglia ricercatissima e sofferta ottenuta dalla squadra italiana maschile. Riportare il podio in Italia – ha aggiunto – è stato molto soddisfacente, sono fiero di aver contribuito ad un risultato veramente di gruppo. Per il presente e futuro, sono convinto che sia determinante continuare ad essere ambiziosi, cercando di migliorarsi per puntare sempre a nuovi risultati”.