Ambientalisti: focus altogardesano e ledrense sul “turismo (in)sostenibile”
Il Coordinamento per la tutela dell’Ambiente Alto Garda e Ledro – che raggruppa 113 associazioni e movimenti ambientalisti locali e nazionali – organizza un incontro aperto al pubblico sul tema “Turismo (in)sostenibile – Verso la sostenibilità sociale ed ambientale gardesano e ledrense”. L’appuntamento è in programma sabato 28 settembre, dalle 14.30 alle 18.30, all’Auditorium del Conservatorio di Riva del Garda, in Largo Marconi 5.
Ecco gli invitati all’incontro pubblico.
Michil Costa, albergatore ambientalista, affronterà il tema “Turista oppure ospite?”, l’architetto Giorgio Tecilla parlerà di “Dinamiche di urbanizzazione e consumo di suolo nell’area dell’Alto Garda e Ledro”, il professor Rocco Scolozzi dell’Università di Trento, Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, illustrerà “Modelli e indicazioni per un Turismo sostenibile nei prossimi decenni, per le comunità e l’ambiente, in Trentino e nell’Alto Garda e Ledro. Dalle 16.15 in poi interverranno Manuela Faggioni, Segretario provinciale Sunia Trentino, su “Turismo e crisi abitativa” e Maurizio Davolio, presidente Associazione Italiana Turismo Responsabile, su “Overtourism: dalla protesta alla proposta”. Dalle 17.30 alle 18.30 è previsto il confronto con il pubblico e chiusura da parte del Coordinamento Ambiente Alto Garda e Ledro.
“Dopo la riuscita edizione del 2023, vogliamo approfondire le tematiche della sostenibilità legata al turismo – spiegano gli organizzatori del pomeriggio di discussione e riflessione – Il futuro della nostra zona è in gran parte determinato da un nuovo approccio e da una corretta soluzione del rapporto tra turismo, territorio e società”.
“Assistiamo ad una presa di coscienza e una crescente insofferenza da parte dei cittadini residenti – spiegano ancora dal Coordinamento Ambiente – che incominciano a rendersi conto sulla propria pelle dei disagi e dei costi diretti ed indiretti di una crescita non controllata del turismo”. “Ci rendiamo finalmente conto delle conseguenze tangibili del turismo non regolato anche in Alto Garda e Ledro – illustrano – l’elevata affluenza di visitatori pare ormai superare la capacità di accoglienza del luogo e la tutela dell’ambiente, creando congestione e numerosi inconvenienti per le comunità locali”.
“Gli impatti negativi di questo fenomeno riducono il beneficio economico che solitamente deriva dal turismo”, concludono.
Come i più ricorderanno, verso metà agosto, il Coordinamento per la tutela dell’Ambiente Alto Garda e Ledro aveva deciso di scendere in campo con un’iniziativa ambientale particolare, un vademecum di buone azioni da distribuire in tre lingue alle migliaia di turisti presenti sulle spiagge del lungo lato altogardesano. L’iniziativa aveva scatenato reazioni trasversali quanto in ambito politico e quanto in quello turistico. Ma l’intenzione degli ambientalisti nasceva da una richiesta d’aiuto dei residenti, affermata in più occasioni. Il turismo di massa, o iper-turismo, sta “strangolando” il territorio altogardesano e, ormai, anche la conca verde del Ledrense. Tenere accesa l’attenzione su una problematica così sentita, prima che sfugga di mano completamente, può aiutare a mettere un freno a questo fenomeno dilagante (che interessa ormai tutto lo Stivale e anche altre località turistiche europee) e a salvaguardare l’unicità e la bellezza del nostro territorio.