Altra stangata anche per i consumi elettrici, incontro Provincia – Sindacati
Dopo la sorpresa di inizio gennaio con l’aumento del metano di circa il 70,71%, che rende costosissimo l’utilizzo del riscaldamento soprattutto per quei i pensionati e le famiglie monoreddito (l’aumento medio mensile si aggira attorno ai 100 Euro), stanno ora arrivando le fatture di Dolomiti Energia per i consumi dell’energia elettrica. Nonostante la vignetta in prima pagina recita che “Il mix energetico relativo alla fornitura derivi al 100% da fonte rinnovabile idroelettrica”, la sostanza dei numeri è di tono più preoccupante. Mettendo a confronto la fattura di dicembre 2020 con quella del 2021, balza all’occhio che il prezzo medio di vendita al kWk, comprese tutte le componenti, è passato da 0,1927 Euro agli attuali 0,2822, quindi un incremento del 46,45%.
Per fare un esempio, con un consumo mensile di 262 KWh si è passati da 53,59 Euro del 2020 ai 73,95 quindi un aumento di 23,47 Euro, al quale aggiungere i 9 per la quota mensile del canone RAI. Su base annua l’aumento energetico comporterà, per un consumo medio di circa 3000 kWh, un maggior esborso di poco inferiore ai 300 Euro.
Sul tema caro-bollette c’è stato, nel pomeriggio di giovedì 27 gennaio, un confronto in Provincia con il vicepresidente della Provincia autonoma Mario Tonina, l’assessore Achille Spinelli, il direttore generale Paolo Nicoletti assieme a Roberto Andreatta, dirigente generale del Dipartimento territorio, energia e cooperazione e a Laura Pedron, dirigente generale del Dipartimento sviluppo economico, che hanno incontrato Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti, segretari rispettivamente di Cgil, Cisl e Uil.
I sindacati hanno domandato un intervento a favore delle famiglie attraverso un adeguamento del welfare provinciale all’inflazione e interventi sull’addizionale regionale Irpef nonché sul costo dell’energia.
Il vicepresidente Tonina, l’assessore Spinelli e il direttore generale Nicoletti hanno sottolineato l’importanza del confronto avviato oggi e hanno chiarito in che direzioni la Provincia si sta già muovendo.
Lo strumento potrebbe essere il disegno di legge sull’addizionale Irpef approvato in Giunta e che inizierà il suo iter in Consiglio provinciale a marzo. Piste di lavoro riguardano una rimodulazione dell’addizionale Irpef per ridurre la tassazione a una platea più ampia di famiglie, un intervento sull’Assegno unico provinciale, il dialogo con le società energetiche provinciali per verificare se vi sia spazio per un loro intervento a favore delle famiglie.
La Provincia sta verificando poi la possibilità di sostenere, come già fatto in passato, i privati che investono nelle rinnovabili e interventi per aiutare anche le imprese alle prese col caro-bollette.