All’antico mulin del Blèc di Bezzecca si macinano cultura e poesia dialettale
L’antico Molì dei Blèc in località Bezzecca di Ledro si è trasformato in un luogo di poesia con la presentazione del libro “La me Baita” di Luciano Daldoss. Una interessante iniziativa tra storia, arte molitoria e poesia nata dall’idea del proprietario del vecchio mulino Rolando Mora, realizzata in collaborazione con Aiams, associazione italiana amici dei mulini storici, il cui scopo è valorizzare gli antichi opifici, la Biblioteca comunale e la Rete dei Musei Etnografici del Trentino.
Daldoss e Mora, attraverso interpretazioni e riflessioni sui testi dialettali, hanno commosso il numeroso pubblico presente in un viaggio tra il mondo interiore e l’ambiente, esaltando l’importanza di saper ascoltare e osservare il mondo che ci circonda nelle sue molteplici sfaccettature, come quelle della natura e della relazione umana che favoriscono la crescita consapevole. Il poeta, che si è avvicinato al testo poetico nel lontano 1989 scrivendo nel dialetto del suo paese, Lenzumo di Concei, ha voluto mettere in risalto la montagna e il lavoro ma, soprattutto, l’amore per la sua terra e il suo dialetto, lingua di antica memoria, diventata in questo caso materia prima per “macinare poesia e cultura” in sintonia con lo spirito delle genti di questi luoghi.