Al Grez di Riva la lapide del poeta tedesco Hans Leifhelm
È stata scoperta venerdì 16 settembre la lapide del poeta tedesco Hans Leifhelm, ricollocata al cimitero del Grez dopo che in passato era stata rimossa dal vecchio camposanto.
Nato il 2 febbraio 1891 a München-Gladbach, oggi Mönchengladbach, città a ovest del Reno fra Düsseldorf e il confine olandese, Hans Leifhelm morì a Riva del Garda il 1° marzo 1947, dove viveva da qualche anno. Poeta al centro di una recente riscoperta e di un’ampia rivalutazione, in Italia è ricordato come il primo traduttore di Ungaretti e di Montale. La sua poesia si caratterizza per un sentimento profondo di vicinanza alla natura e per la forma rigorosa. Visse a Padova, a Palermo e Roma, dove insegnò. Gli ultimi anni, segnati da povertà e malattia, li trascorse a Riva del Garda, nel cui Ospedale Civile fu degente dal 1942 fino alla morte. Con la città benacense ebbe un rapporto di profondo attaccamento, al punto da chiedere espressamente di esservi sepolto. Durante gli anni di malattia, come ricostruito dalla nota storica Maria Luisa Crosina, Leifhelm fu amorevolmente accudito da Giuseppina Mazzi, insegnante, figlia di un celebre cantante lirico e di una de Abbondi, famiglia particolarmente importante in città. I loculi di Giuseppina Mazzi e di vari membri della sua famiglia sono tuttora presenti nel cimitero del Grez.
A ricordo della presenza di Hans Leifhelm esisteva ancora, ben conservata nei locali deposito del Grez, la lapide in pietra nera della sua sepoltura, rimossa dal cimitero vecchio di viale Damiano Chiesa più di vent’anni fa. Ora, a 75 anni dalla morte e su iniziativa della prof.ssa Crosina, è stata ricollocata nel cimitero di Riva del Garda, al Grez, nel corso di una giornata di ricordo della sua figura. Ospite d’eccezione il prof. Ralf Georg Czapla, docente all’Università di Heidelberg e autore di importanti studi e di una corposa biografia di Hans Leifhelm, nonché di altri letterati tedeschi che ebbero significativi rapporti con l’Italia, quali Rainer Maria Rilke e Paul Heyse.