Aggressioni ai Sanitari, più telecamere e “pulsanti di allarme”
Nuovi strumenti di difesa passiva, formazione del Personale sanitario per la gestione dei rischi e prevenzione dei “conflitti” con l’utenza. Provincia autonoma di Trento e Azienda provinciale per i servizi sanitari sono al lavoro per contrastare il fenomeno delle aggressioni al personale delle strutture sanitarie (200 i casi registrati nell’ultimo anno, la stragrande maggioranza delle quali di tipo verbale, mentre sono una decina quelle fisiche). Il tema è stato al centro del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato e presieduto dal commissario del Governo Giuseppe Petronzi, al quale hanno preso parte – tra gli altri – l’assessore provinciale alla salute e alle politiche sociali Mario Tonina e il direttore generale di Apss Antonio Ferro. Il Prefetto ha messo in luce la necessità di garantire a tutte le persone di svolgere la propria professione nella massima sicurezza, evidenziando come sia compito di tutti gli attori del Comitato collaborare fattivamente affinché questo avvenga.
Il direttore generale di Apss Ferro ha sottolineato l’attenzione verso situazioni di violenza che riguardano il personale, considerato “il bene più prezioso dell’azienda”. Questi fenomeni sono monitorati in maniera puntuale: “Incident reporting” ha evidenziato come i punti di maggiore rischio siano rappresentati dai Pronto soccorso di Trento e Rovereto, dal Serd e dai Centri salute mentale. Qui saranno potenziate telecamere e “pulsanti” di collegamento diretto con le Centrali operative delle Forze dell’ordine.
Il dirigente generale Comper ha quindi illustrato le linee di indirizzo provinciali, attualmente in fase di definizione, con diverse azioni puntuali quali formazione e sensibilizzazione del personale sanitario e dei pazienti, protocolli per la gestione delle situazioni critiche, supporto psicologico del personale, collaborazione con le forze dell’ordine e riorganizzazione degli spazi di lavoro.