Aggiornato il Piano degli interventi di sistemazione idraulico-forestale

Approvato dalla Giunta Provinciale il secondo aggiornamento al Piano degli interventi 2024-2028 in materia di sistemazione idraulica e forestale. Il Piano conferma l’importanza di questa attività, strategica per la mitigazione degli effetti delle alluvioni in un territorio particolarmente fragile sotto il profilo idrogeologico; il finanziamento complessivo ammonta ora a 82 milioni di euro, comprensivi degli ulteriori 23 milioni dell’aggiornamento odierno, che erano stati stanziati nella manovra di bilancio 2025-2027 per la manutenzione diffusa di alvei e versanti e per la realizzazione di nuove opere da parte del Servizio Bacini montani.
Gli interventi finanziati con le maggiori risorse sono stati condivisi con i 166 Comuni e Comunità.
Le risorse che la Giunta provinciale assegna periodicamente al Servizio Bacini montani – struttura pubblica istituita all’indomani dell’alluvione del 1882 – costituiscono un investimento quantomai strategico in termini di prevenzione dei pericoli alluvionali e di mitigazione dei danni causati dalle inondazioni, nella consapevolezza che non è quasi mai possibile azzerare tale rischio, questa l’analisi dell’assessore provinciale alla difesa idrogeologica. Le principali attività del Servizio riguardano la gestione dei vincoli d’uso del demanio idrico provinciale e delle sue “fasce di rispetto”, l’analisi della pericolosità fluviale e torrentizia, la manutenzione del consistente patrimonio di opere idrauliche sparse a presidio del territorio – basti pensare che in Trentino vi sono circa 18 mila briglie – la realizzazione di nuove opere e la manutenzione degli alvei. Quest’ultima attività comporta interventi di “svaso”, ovvero di asportazione dei detriti che provocano il restringimento delle sezioni idrauliche, e di trattamento della vegetazione; sotto tale profilo va precisato che i tagli vegetali, spesso oggetto di polemiche, sono stati da tempo definiti dal Servizio Bacini montani sulla base di criteri oggettivi e piani di gestione, mantenendo grande attenzione verso gli aspetti ambientali e paesaggistici. Il Servizio si avvale oggi di circa 160 operai edili, di 40 tecnici e di 40 amministrativi, che concorrono al raggiungimento del principale obiettivo della struttura: attenuare per quanto possibile le conseguenze delle alluvioni.