Affitto concordato abitazioni: dall’agevolazione Imis segnali positivi
I primi dati sulla recente iniziativa dei Comuni di Arco e di Riva del Garda di una aliquota Imis agevolata per chi affitta a canone cordato mostrano risultati apprezzabili.
Alla fine dell’anno scorso i possessori di immobili nei Comuni di Riva del Garda e Arco (persone fisiche) hanno trovato, allegato all’avviso di pagamento relativo al saldo 2023 Imis (Imposta immobiliare semplice) che hanno ricevuto a casa, un volantino contenente informazioni sui contratti di locazione a canone concordato e sui vantaggi, in particolare in relazione all’Imis, collegati a tale modalità di locazione.
I due Comuni, infatti, hanno introdotto nel corso del 2023 una aliquota Imis ridotta (4,45 per mille Arco, 3,5 per mille Riva del Garda) per i fabbricati abitativi i cui proprietari accettino di affittare con contratto di locazione a canone concordato il quale, in base a un accordo tra le associazioni degli inquilini e quelle dei proprietari immobiliari, definisce i valori minimi e massimi del canone mensile in euro per metro quadrato a seconda della localizzazione e delle caratteristiche dell’immobile, offrendo sia al proprietario sia all’affittuario una serie di benefici fiscali.
Questo, per contrastare il grave problema della scarsità di alloggi in affitto per residenti, causa la tendenza dei proprietari ad affittare ai turisti. Un problema tipico dei luoghi a forte presenza turistica, che anche nell’Alto Garda ha assunto negli ultimi anni proporzioni preoccupanti. Risultato: al 31 luglio 2024 gli immobili affittati a canone concordato, rispetto al 31 dicembre 2023, ad Arco sono passati da 142 a 272, a Riva del Garda da 87 a 186.
I dati sono stati resi noti nella sede di Gestel in via Santa Caterina ad Arco, presenti il presidente Carlo Modena e la direttrice generale Eva Sotelino, per il Comune di Arco l’assessora Francesca Modena, per il Comune di Riva del Garda la vicesindaca e assessora Silvia Betta, per la Comunità di valle Alto Garda e Ledro l’assessora Tiziana Betta.
“I risultati ottenuti – ha detto il presidente Modena – costituiscono un segnale assolutamente positivo che ci conferma come questa strada possa dare risultati importanti e come perciò sia opportuno lavorarci ancora. Ma non ci nascondiamo come l’obiettivo principale siano gli affitti brevi, un problema molto grave che provoca la situazione per la quale è nata questa iniziativa. Gestel c’è e farà la sua parte, ma servono scelte politiche forti”.
“Dopo l’invio alla fine dello scorso anno delle informazioni su questa iniziativa – sottolinea Eva Sotelino – in tanti ci hanno contattato. La misura ha comportato un minore gettito, sia per Arco sia per Riva, di circa 80 mila euro, in parte compensati da altri fattori, per cui possiamo stimare un costo effettivo per Arco di circa 40 mila e per Riva di circa 60 mila euro. Ricordo che per aderire al canone concordato occorre una comunicazione con allegati una copia del contratto di locazione registrato e una dell’attestazione di rispondenza rilasciata da una delle organizzazioni firmatarie dell’accordo”. Gestel è disponibile per ogni chiarimento.