Affitti turistici brevi, il parere della Hotel Klinik: “Non valorizzano il territorio e non portano ricchezza”

Redazione09/03/20254min
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“Gli affitti turistici brevi? Sono attività che non valorizzano il territorio, non generano ricchezza e lavoro ma, anzi, rischiano di impoverirlo. Sono attività puramente speculative”.
Inizia così il ragionamento di Denis Siric, direttore generale della società di consulenza per l’ospitalità Hotel Klinik con sede a Lavis, in merito al boom delle locazioni turistiche che di fatto si pongono sul mercato in un regime di concorrenza sleale con le strutture ricettive sottoposte a imposte, standard di sicurezza e controlli. Un problema ben conosciuto anche nell’Alto Garda, che sta avendo un forte impatto economico e sociale.
“Per fare un esempio, il discorso è diverso per una attività del Basso Garda – ha aggiunto Siric – per la quale stiamo facendo uno studio di fattibilità. Si tratta di 18 appartamenti gestiti come una struttura ricettiva con un ricevimento, centro benessere, bistrot e shop. Si tratta a tutti gli effetti un’attività turistica di natura imprenditoriale con dei servizi che soddisfano i bisogni di determinate tipologie di ospiti”.

 

 

Il fenomeno degli affitti turistici brevi ha avuto un’esplosione enorme negli ultimi anni con ogni probabilità per la mancanza di regolamentazione: “Ad oggi – ha precisato Siric – si sta cercando di recuperare terreno come è avvenuto dopo il boom dei monopattini elettrici, dando delle regole. Le prime riguardano i numeri degli appartamenti posti in locazione affinché si possa configurare o meno l’attività imprenditoriale e quindi sottoposta a tassazione per evitare che stiano attingendo alle piattaforme con ragione sociale all’estero dove le commissioni non vengono dichiarate, creando delle zone grigie dove i proprietari delle seconde case, spesso inutilizzate, hanno visto l’opportunità di guadagni facili e a breve tempo. Ma bisogna ricordarsi che in questo caso si danno servizi ricettivi di basso profilo anche dal punto di vista della sicurezza. Per fortuna che è stato introdotto l’obbligo del check-in e di rispettare le normative per esempio anti-incendio come accade per gli hotel”.

 

 

Ma questa forma di turismo è nata perché il mercato la chiedeva, oppure la genesi affonda le radici dalla mancanza di regolamentazione modificando anche le abitudini dei viaggiatori? “A fronte di un affitto interessante di un appartamento rispetto a un hotel – ci dice il direttore di Hotel Klinik – la scelta può sembrare conveniente, di fatto poi non vengono erogati dei servizi e di conseguenza anche il consumatore impoverisce la vacanza. Questa forma di proposta non fa nulla se non fare guadagnare, spesso esentasse, il proprietario che comunque non dà lavoro e non crea ricchezza. E si generano altri effetti negativi perché non si trovano più appartamenti per chi lavora e per le giovani coppie. Tant’è che i valori degli affitti sono lievitati. Le conseguenze, dunque, sono molteplici: mi auguro che a breve possa esserci una regolamentazione per poter competere ad armi pari con gli alberghi”.