Adottato un nuovo modello di Centro per demenze gravi

Redazione30/03/20223min
apsp collini pinzolo3


Un nuovo modello di Centro per demenze gravi all’interno delle RSA, in attuazione di un obiettivo del “Piano provinciale demenze – XVI Legislatura”. Lo ha adottato la Giunta provinciale che ha stabilito contestualmente, prima della diffusione del modello sul territorio trentino, di avviare una fase pilota che coinvolge la RSA di San Bartolomeo, gestita dall’APSP Civica di Trento con un nucleo di 20 posti letto, e la RSA di Pinzolo, gestita dall’APSP A. Collini, con un nucleo di 15 posti letto.

“Si tratta di una revisione innovativa del progetto delle demenze in Trentino: i centri avranno la funzione di assistere persone con demenza, non solo residenti in RSA ma anche al proprio domicilio, dovranno diventare un punto di riferimento della rete dei servizi e offrire un valido supporto alle famiglie sul territorio – ha spiegato l’assessore alla Salute Segnana -. In essi andrà sviluppata una forte integrazione tra équipe, RSA, Centro per i Disturbi Cognitivi e le Demenze, Unità di Valutazione Multidisciplinare e i servizi sociali delle Comunità di riferimento”.
L’assessore ha quindi illustrato il progetto, la cui fase pilota partirà il 4 aprile, durerà un anno e coinvolgerà la RSA di Pinzolo, ovvero una realtà di montagna, e la RSA di San Bartolomeo, realtà urbana. Attualmente i nuclei per demenze gravi, convenzionati con l’Azienda provinciale per i servizi sanitari, sono presenti in 23 RSA per complessivi 210 posti letto. Il nuovo modello è stato elaborato in collaborazione con il tavolo di monitoraggio del Piano demenze composto da rappresentanti della Provincia, APSS, MMG, Comunità, Consolida, Upipa, Associazioni Alzheimer.

La direttrice dell’Ufficio provinciale politiche sanitarie Micaela Gilli ha quindi illustrato le novità del progetto, che prevede la presenza di una nuova figura, quella del terapista occupazionale, o terapista della riabilitazione psichiatrica, nonché un aumento delle ore dello psicologo. Obiettivo è aprirsi al territorio, offrire un affiancamento e un supporto alle famiglie e costruire percorsi di cura sempre più personalizzati.
La fase pilota sarà monitorata da uno staff di referenti dei servizi coinvolti coordinati da un referente nominato da APSS. È prevista la presentazione di un report alla Provincia a 6 mesi e al termine della fase, sulla base del quale potranno essere apportate modifiche al modello.


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