«Addio “Mauri”, Principe della Busa: il vuoto che hai lasciato è infinito»

Domenica 10 agosto, nelle acque limpide del lago di Ledro, un pomeriggio d’estate si è trasformato in tragedia. La scomparsa improvvisa di Maurizio Zucchelli, 62 anni, noto imprenditore nel settore della ristorazione di Riva del Garda, ha lasciato attonita e ferita la comunità altogardesana. Uomo di spirito, cuore e ironia, Maurizio era un volto familiare per chiunque avesse attraversato Piazza Cavour e si fosse fermato al suo ristorante “Alla Torre”, in via Maffei.
Si tuffa e non riemerge: Maurizio Zucchelli di Riva annega a Mezzolago
A ricordarlo, con un testo che è insieme ritratto e abbraccio d’amico, è Marco Fontana, architetto rivano, coetaneo di Maurizio e compagno di tante avventure, che in esclusiva per La Busa online ha voluto condividere il suo saluto.
«Solo chi ha avuto la fortuna di conoscerlo bene sa quanto il Mauri fosse arguto, sensibile, ironico, generoso e intelligente.
Nel marzo del 2015 gli avevo dedicato una recensione su Tripadvisor in cui scrivevo: “Se vi piace essere adulati, se il vostro credo è ‘il cliente ha sempre ragione’, se non avete uno spiccato ‘sense of humor’, non sedetevi al ristorante Alla Torre. Se invece vi piacciono le sfide difficili, entrate e provate a tirar fuori il meglio da Maurizio, il titolare del locale. Se ci riuscirete, potrete intavolare una discussione indimenticabile, fatta di racconti su Riva del Garda o, magari, di dissertazioni sul senso della vita e potrete ritrovarvi con lui, sullo stesso tavolo, a bere un’ottima grappa di Amarone”.
I fratelli Coen direbbero che “non è un locale per mammolette”!
Ecco, il Mauri era anche così e noi, “boomer rivani del ’63”, gli abbiamo voluto tanto bene proprio per questo suo modo di essere speciale.
Le serate passate insieme, le partite a beach volley e a padel, le indimenticabili “gite” a Jesolo e a Ibiza per festeggiare prima i cinquanta e poi i sessanta si sono spesso trasformate in momenti epici proprio grazie alle sue uscite imprevedibili e alla sua voglia di condividere le emozioni della vita con gli amici più cari.
E ho detto “anche” perché il Maurizio aveva una personalità così variegata che non si può riassumere in poche righe.
Era, tra le altre cose, anche un papà orgoglioso e premuroso con i suoi due ragazzi, anche un imprenditore esperto ed accorto e, da sempre, anche un tifoso innamorato dell’Inter e capace di dirti a memoria le date di nascita di tutti i campioni del calcio… Andrea Pirlo? Flero, 19 maggio 1979; Roberto Mancini? Jesi, 27 novembre 1964…
Però adesso torniamo a noi e vediamo di capire se l’infinito, come diceva Aristotele, sia davvero imperfetto…
Addio Mauri, resterai per sempre con noi anche se, oggi, il vuoto che hai lasciato sembra perfettamente infinito. Principe, che la terra ti sia lieve!»
Parole che restituiscono il ritratto di un uomo fuori dagli schemi, capace di unire acume e ironia, concretezza e passione, amicizia e generosità. La sua assenza lascia un silenzio profondo, ma anche un’eredità di momenti condivisi, risate e dialoghi indimenticabili.
In quel vuoto che oggi sembra “perfettamente infinito”, Riva del Garda custodirà il ricordo del “Principe” Mauri, così come lo hanno conosciuto gli amici di una vita: con il sorriso pronto, la battuta affilata e il cuore sempre aperto.
Nicola Filippi