Castel Madruzzo: addio alla prelazione, diventerà un albergo

La tardiva e, a dire il vero, poco convinta sollecitazione alla Provincia Autonoma da parte dei tre Comuni e della Comunità della Valle dei Laghi non ha sortito l’effetto sperato per l’esercizio del diritto di prelazione sul castello di Madruzzo, a fronte del contratto preliminare di vendita fra le eredi dei fratelli Montagna e la società Trentini Latini (sede legale a Venezia). La richiesta a piazza Dante non ha sortito l’effetto sperato e quindi ecco il via libera al trasferimento di proprietà alla Società veneziana per l’importo complessivo, tra fabbricati e terreni (il parco recintato di 12 ettari), di 4 milioni e 400 mila euro. Più o meno la stessa cifra che la PAT (assessora Cogo) e i comuni di Lasino e Calavino avevano offerto nel 2008 sulla base di una perizia tecnica asseverata agli allora proprietari, che la giudicarono comunque inferiore alla loro valutazione.
La rinuncia del sostegno da parte della Provincia Autonoma non era tanto la spesa per l’acquisto, quanto piuttosto quella per il restauro del complesso edilizio, in particolare la parte medioevale con le torri di Gumpone e Boninsegna, valutata dagli uffici provinciali fra i 7 e gli 8 milioni di euro.
Quindi la nuova destinazione del maniero, che il Comune di Madruzzo sta apportando con ormai l’imminente approvazione del PRG, sarà come struttura alberghiera. Da qui la stridente contraddizione del sindaco Bortoli, che da una parte accoglie la richiesta dei privati per un utilizzo alberghiero dell’immobile e dall’altra sollecita comuni e comunità di Valle per un utilizzo pubblico attraverso l’esercizio della citata prelazione.
La Valle dei Laghi, nonostante i valenti paladini in Provincia, da fine anni ’60 per il castello di Toblino ed ora per quello di Madruzzo, non è stata in grado si assicurare all’Ente pubblico i due castelli che hanno fatto la storia del Trentino meridionale. Purtroppo, ci viene da dire, non siamo in valle di Non.
Mariano Bosetti