Acqua del tunnel per Nago Torbole, da studiare la soluzione ottimale

 

Che l’acqua sia vita lo si sa da sempre. Che oggi con la crisi idrica legata ai cambiamenti climatici lo sia ancor più evidente, anche. Per questo tra Mori e Ronzo Chienis l’approvvigionamento è “oggetto” di dibattito tra le due amministrazioni comunali, con l’acqua necessaria all’irrigazione dei campi coltivati e al fabbisogno idrico dei residenti assolutamente indispensabile. Allora che fare? Dare inizio ad una sorta di “turnazione” delle sorgenti che alimentano il circuito, in primis quella che si trova in val di Gresta ma alimenta l’acquedotto di Nago Torbole. E, visto che con lo scavo del tunnel che collegherà Passo San Giovanni alla Busa di acqua se n’è trovata, il Comune di Nago Torbole potrebbe, come dire, fare a meno di quella grestana? Il dibattito, come si può evincere è molto attivo e quotidiano, con questa prospettata soluzione che apporterebbe certamente una miglioria all’intero apporto idrico, sia per i residenti sia per le coltivazioni come detto. Creazione di bacini di raccolta compresi per far fronte particolarmente alla stagione estiva con le presenze turistiche aumentate. Una possibilità concreta per il primo cittadino di Ronzo Carotta, il quale afferma che dalla Conferenza dei Servizi “nulla osta a che” come si direbbe in questi casi. Dunque, Nago si allaccerà alla nuova sorgente trovata e lascerà quella della valle di Gresta da cui oggi attinge? È possibile, ma ci sarà da risolvere l’approvvigionamento alle case dei residenti che insistono sulla montagna che porta a Passo San Giovanni, la cui acqua arriva dalla sorgente grestana e che non potranno servirsi della nuova sorgente, se così sarà, trovata dentro al tunnel del Cretaccio-Busa. Fermo restando che il tutto non sarà di semplice attuazione: si dovrà trovare l’accordo sul dislivello che esiste e che alimenta quelle abitazioni in territorio di Nago Torbole (più facile farla scendere per gravità l’acqua che pomparla in salita), ma poi con la nuova sorgente Nago Torbole potrebbe trovare nuovi “utenti” nei Comuni confinanti. Insomma, la prospettiva è interessante ma va valutata da tutti al fine di trovare e mettere in atto la soluzione ottimale.