Accademia Italiana della Cucina, a Torbole il Garda Trentino incontra Verona

Nicola Filippi20/05/20243min
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Splendida Conviviale, giovedì 16 maggio, al ristorante gourmet Aqua, segnalato nella prestigiosa Guida Michelin, in lungolago Conca D’Oro, a Torbole, dell’Accademia Italiana della Cucina, organizzata dalla Delegazione di Rovereto e del Garda Trentino, fondata dall’avvocato roveretano Germano Berteotti, ex presidente Rotary, alla quale era invitata anche la Delegazione di Verona. “Una serata trascorsa in armonia, amicizia e condivisione”, molto partecipata nonostante l’iniziale pioggia torrenziale, con la presenza del Delegato veronese Fabrizio Farinati e del Delegato della Riviera Veronese del Garda Guidalberto Di Canossa. “Grazie ai Simposiarchi Claudio Malfer e Nadia Bettini”, impossibilitata a partecipare, alla quale l’accademico Berteotti ha voluto inviare i propri auguri di pronta guarigione.
“Ottimi piatti, ben preparati e ben presentati, accompagnati da vini molto apprezzati, con un servizio attento e gentile – racconta Berteotti. Interessantissima, poi, la relazione di Emilio Pedron “Dalla vigna ai mercati, scenari in rapido cambiamento” alla presenza del sindaco del Comune di Nago-Torbole, Gianni Morandi. Quella di giovedì 16 maggio è stata anche la prima presenza, quale aspirante Accademica, della dottoressa Patty Rigatti.
Una serata “perfetta” coordinata dal restaurant manager Pietro Tamburini, che ha presentato i piatti della cucina italiana, preparati con semplicità e maestria dalla brigata dello chef Marco Bresciani.
L’Accademia Italiana della Cucina ha come suo obiettivo statutario quello di diffondere e tutelare la cultura eno-gastronomica italiana e le sue tradizioni regionali. A Torbole, assaggiando i vari piatti in perfetto abbinamento ai vini regionali (Trentino e Veronese), se n’è avuta piacevole riprova.
Il Simposiarca Claudio Malfer, in apertura, ha coinvolto i presenti con accenni storici sui legami d’acqua fra le comunità altogardesane e veronesi, quindi ha riassunto il menù. Si è cominciato con un benvenuto dello chef, servito con un Trento DOC “Karl” Extra Brut della Cantina Terre di Lagorai (Valsugana), per proseguire con un salmerino di torrente sotto aceto di miele “Maso Bottes” (“un carpione veneto più moderno”, ha spiegato Pietro) con sedano, mela, finocchio, maionese liquida e caviale di lago, quindi un risotto allo zafferano della Valle di Ledro e fonduta di alpeggio, due piatti serviti in abbinamento a un Gewuerztraminer della Cantina di Riva del Garda e come secondo un brasato di manzo al vino “Ciliegino della Cantina Le Vigne” con salsa di pane al pepe e patate al burro, chiaro richiamo alla “Pearà” veronese, servito con “Ciliegino” della Cantina “Le Vigne” di Marco Spagnoli (Isera). Infine, il dolce della tradizione veronese, abbinato al “Rigoletto” della Cantina Zenato.

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