Limone sul Garda e il Green Pass: “Strumento utile al turismo, ma da rivedere”

Claudio Chiarani03/08/20212min
Adamo Risatti albergatore Limone sul Garda

Rai Tre è salita fino a Limone sul Garda per intervistare Adamo Risatti, albergatore di Limone della nota famiglia di albergatori da quattro generazioni che ha rilasciato le sue dichiarazioni su come il piccolo paese del bresciano ai confini col Trentino, dove ci sono oltre cento strutture alberghiere, sta affrontando l’emergenza Covid e il tanto discusso “passaporto verde” col quale il turista dovrebbe essere in qualche modo tutelato per l’accesso alle diverse strutture del territorio. Casi Covid non ce ne sono da aprile, tuttavia Limone è pronta e tutti gli albergatori sono concordi nel chiedere il passaporto verde a chi si è vaccinato o dare la possibilità di fare il tampone per attestare la negatività. “Il Green Pass sarà il futuro – ha esordito Adamo Risatti alla domanda della giornalista – quello che tutti noi albergatori vorremmo. Ora stiamo vedendo come fare, nel senso che non sarà un’imposizione ma una cortese richiesta a tutta la nostra clientela che quest’anno, grazie a Dio dopo un anno di chiusura e restrizioni è ritornata nelle nostre strutture nel nostro Comune. Lo facciamo a tutela di tutti, turisti, collaboratori e le nostre aziende”.
Su come stanno reagendo gli ospiti tedeschi, la maggioranza di quelli che soggiornano a Limone, ma anche sul lago di Garda in generale, Adamo Risatti ha così risposto: “La maggior parte si presenta già con il Green Pass all’arrivo, sia cartaceo sia sul cellulare. Poi il nostro Comune ha predisposto un centro per effettuare il tampone al loro rientro in Germania. Il Green Pass dovrà essere, tuttavia, uno strumento che il Governo dovrà rivedere in alcuni dettagli. Limone oggi come oggi non ha casi, però bisognerà capire come renderlo lo strumento ideale per tutti”.

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