Variante “Delta” e la risalita dei contagi, un pericolo per il turismo del Garda?

Claudio Chiarani21/07/20212min
ALTO GARDA TRENTINO PANORAMA


Franceschino “Chicco” Risatti, attuale vicesindaco di Limone sul Garda, la piccola e fortunata enclave turistica ai confini col Trentino, non ha dubbi: “Green Pass obbligatorio? Non scherziamo, per cortesia”. Tra le sue competenze l’assessorato al Turismo, ma è bene ricordare che è stato primo cittadino con l’attuale sindaco suo vice, dunque essendo anche albergatore (e non di una sola struttura) che ne sappia in materia è risaputo. Risatti afferma che sarebbe un passo indietro imporre l’obbligatorietà del “passaporto verde” a chi va in vacanza, mentre cosa “buona e giusta” sarebbe rivedere i parametri in base al quale devono essere prese le decisioni. Ossia quello dei pazienti ricoverati per Covid, non dei contagiati complessivamente, così come anche imporre il pass per andare al ristorante, accedere al bar per bere un caffè. Insomma, tornate a “colorare” di giallo le regioni o le province avrebbe un affetto deleterio sul sistema vacanziero dell’intero lago di Garda. Feste, manifestazioni, sagre, andrebbe tutto a rotoli, insomma, come afferma anche Marco Girardi, direttore del Consorzio Turistico Garda Lombardia. “Ogni disposizione del Governo – afferma in una nota pubblicata dal quotidiano Brescia Oggi – volta a restringere la libertà per chi fa accoglienza è un problema. Se fossero adottate le misure di cui si sta discutendo oggi sarebbe un bel problema”. Girardi, relatore in un convegno che si è tenuto recentemente ad Arco, non ha dubbi: “sarebbe un bel problema per tutti!”.

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