Moria del melo: parte un progetto di monitoraggio e di ricerca
L’incidenza della moria di piante di melo, non riconducibile a cause certe e conosciute, è ancora piuttosto limitata a livello provinciale, ma localmente, in particolare per l’ambito della Valsugana, gli effetti sono molto evidenti e significativi. È stato questo il tema al centro di un incontro fra Assessorato all’Agricoltura, Fondazione Mach, Apot e Codipra che hanno fatto il punto sul fenomeno della cosiddetta “moria del melo”.
Le relazioni tecniche di APOT e di FEM hanno messo in evidenza quanto è stato fin qui già fatto per il monitoraggio e lo studio di questo fenomeno, sia a livello provinciale che nazionale e la situazione ad oggi rilevata in provincia di Trento. Da qui la condivisione della necessità di avviare un nuovo studio che, incrociando dati rilevati sul campo con informazioni raccolte attraverso la somministrazione di questionari presso le aziende più colpite, sia in grado di far emergere eventuali correlazioni significative rispetto alla concomitanza di fattori predisponenti.
Lo studio, curato da FEM in stretto raccordo con APOT che si prevede di attivare da subito e di concretizzare nel corso dei prossimi mesi, si pone l’obiettivo di fornire elementi a supporto delle aziende per la messa in campo di azioni colturali in grado, quantomeno, di ridurre l’incidenza di questi fenomeni.