Riva del Garda, celebrata la Festa della Repubblica
Dopo la parentesi dell’anno scorso, quando la pandemia lo limitò fortemente, è tornato alla (quasi) normalità il concerto del Corpo bandistico cittadino per la Festa della Repubblica, giunto quest’anno alla trentacinquesima edizione.
Anche se con numero di posti contingentato e con l’osservanza delle norme anti covid, la banda si è esibita mercoledì 2 giugno nuovamente al completo e nel luogo tradizionale del cortile della Rocca, con l’ampia presenza canonica dei rappresentanti delle Forze dell’Ordine e della Polizia locale, del Corpo dei Vigili del Fuoco e della Croce Rossa Italiana, degli Alpini e della Protezione Civile, oltre al parroco don Dario Silvello. Per l’amministrazione comunale erano presenti la sindaca Cristina Santi e il Consiglio Comunale al completo, oltre ad altre autorità.
Come tradizione il concerto, diretto dal Maestro Mario Lutterotti, è stato aperto dall’Inno nazionale.
«In questo 75° anniversario della Repubblica – ha detto la sindaca Cristina Santi – rivolgo il mio caloroso saluto alle autorità presenti.
Il 2 giugno è una giornata che, oltre che celebrare il passaggio dalla monarchia alla repubblica, e quindi la nascita della nostra democrazia, porta con sé un immenso significato simbolico, dato dalla valorizzazione della libertà, della pace e della solidarietà, che un tempo segnarono un nuovo inizio per la storia d’Italia. È la ricorrenza più importante per la nostra identità di italiani, che costituisce uno dei nostri simboli patri, come il tricolore e l’inno di Mameli. Se l’Italia è il Paese che abbiamo oggi, lo dobbiamo al duro lavoro e all’impegno di uomini e donne che hanno creduto e voluto la ricostruzione materiale e spirituale della nostra nazione. Il mio augurio in una giornata importante come questa – ha proseguito la Sindaca – è che possiamo ritrovare lo stesso entusiasmo e la stessa forza per affrontare insieme questo difficile momento del post pandemia, in cui saremo impegnati a far fronte alla forte crisi economica e sociale che ha portato tanta sofferenza, solitudine e paura del futuro».