Al bosco Caproni nel ricordo di Paolo Santuliana

Redazione27/05/20213min
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Dopo la lunga chiusura imposta dalla pandemia, riprendono il 30 maggio le aperture domenicali della casa alle Cave alte del bosco Caproni, per ora limitate alla sala mostra con il presidio dell’area.
La novità è resa possibile dalla collaborazione di numerose associazioni: la Sat di Arco, il comitato Oltre Il Sarca, il Gruppo Alpini di Arco e l’associazione Il Sommolago, con le quali l’amministrazione comunale ha concordato le modalità più adeguate per la riapertura in sicurezza.
La casa sarà poi aperta tutte le ultime domeniche del mese fino al 31 ottobre: un modo per presidiare e valorizzare uno dei territori di maggiore interesse nel Comune di Arco ma anche per ricordare con affetto e gratitudine Paolo Santuliana, presidente del comitato Oltre Il Sarca e persona molto attiva nel volontariato, la cui improvvisa scomparsa, lo scorso gennaio, ha lasciato un segno profondo nella comunità. A lui infatti si deve l’impegno maggiore nella manutenzione e nel recupero degli spazi, in particolare del frutteto storico annesso alla casa, e nel dare motivazione ed entusiasmo agli altri volontari, proprio per l’affetto e il legame che egli aveva con questo luogo di bellezza e di memoria.
Le domeniche di apertura saranno quindi il 30 maggio (a cura della Sat), il 27 giugno (Oltre il Sarca), il 25 luglio (Gruppo Alpini), il 29 agosto (Sat), il 26 settembre (Oltre Il Sarca) e il 31 ottobre (Gruppo Alpini).
La casa sarà aperta dal primo pomeriggio e fino a sera, compatibilmente con la stagionalità e le ore di luce. Lo spazio della mostra sarà aperto a numeri contingentati di persone, a causa delle misure di prevenzione dal contagio di covid-19.


Il bosco Caproni
Il bosco Caproni si estende per circa 44 ettari alla base del fianco occidentale del monte Stivo ed è accessibile comodamente dalla frazione arcense di Massone. L’area prende il nome dalla famiglia di Gianni Caproni, ingegnere aeronautico noto come “pioniere dell’aria”, nato proprio a Massone nel 1866, che acquistò questi e altri terreni e che, con intento di bonifica e rimboschimento, garantì lavoro a decine di famiglie povere nel periodo fra le due guerre. Attualmente di proprietà del Comune di Arco, il bosco è stato oggetto di intervento di riqualificazione con la realizzazione di un percorso storico-naturalistico che consente di scoprire sia l’affascinante e misterioso ambiente delle cave, sia il bosco sotto il profilo naturalistico.
Sono inoltre visibili interessanti conformazioni rocciose di origine glaciale, il paleoalveo di un torrente e negli antichi percorsi dei “brozzi”, le slitte per la raccolta della legna, frequentemente ci si imbatte in fenomeni di carsismo e tracce di fossili.

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