Seduta consiliare a Nago Torbole del 17 marzo: è tutto a posto?
Il consigliere provinciale del Gruppo Misto Alex Marini “interroga” il presidente Maurizio Fugatti sulla “regolarità” dei presenti durante la seduta del Consiglio comunale di Nago Torbole del 17 marzo scorso. L’interrogazione, che porta la data del 19 aprile, e chiede in merito alla presenza durante la seduta in oggetto di un consigliere comunale che, però, non sarebbe mai stato “identificato.” Seduta che all’ordine del giorno aveva “in ballo” nientemeno che l’approvazione della delibera consiliare nr. 3/2021 avete per oggetto la variante 13 al Piano Regolatore generale di Nago Torbole. Una seduta che si è svolta da remoto e con le modalità previste dall’art. 73, comma 1 dal Decreto-legge del 17 marzo 2021 in materia di “Misura di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori, imprese connesse all’emergenza epidemiologica da Covid 19.” Sembra che uno dei consiglieri, dunque, non sia mai stato identificato o chiamato a rispondere all’appello. Ma che poi abbia votato. La richiesta di parere che proviene dal consigliere Giovanni Perugini, è stata indirizzata al Dipartimento per gli Affari interni del Ministero dell’Interno, e intende appunto verificare quanto egli asserisce. Dato che la votazione del punto all’ordine del giorno rivestiva fondamentale importanza per il Comune di Nago Torbole, aver approvato tale delibera grazie al numero legale avuto proprio grazie alla presenza del consigliere non identificato, la regolarità dell’approvazione viene messa in discussione. Qualora verificata tale irregolarità la delibera andrebbe ovviamente annullata. Il tutto a sensi dell’articolo 54 relativo allo Statuto di Autonomia, dunque, col consigliere Alex Marini che chiede al presidente Maurizio Fugatti e alla Giunta di verificare e intervenire al fine dei procedimenti amministrativi condotti in seno al Consiglio comunale di Nago Torbole. Ossia che rispecchino e siano pienamente conformi alle disposizioni di legge e ai principi di buon andamento e imparzialità sanciti dall’articolo 67 della Costituzione Italiana.