Visite in presenza alla APSP “Residenza Valle dei Laghi” di Cavedine

Sono tornate possibili in presenza le visite agli ospiti della RSA “Residenza Valle dei Laghi” ci Cavedine.
Abbiamo parlato di questa importante iniziativa con il direttore Livio Dal Bosco (direttore anche della RSA Romani di Nomi). Una scelta che ha suscitato all’interno del C.d.a. di Upipa non poche polemiche e che ha portato alle dimissioni della presidente dell’organismo Parolari, che raggruppa le RSA della provincia. Di cosa si è trattato?
La RSA di Cavedine, assieme a quelle di Povo, Nomi e Avio, da lunedì 8 marzo hanno aperto alle visite in presenza dei famigliari, applicando un protocollo di sicurezza approvato dalla APSS.
L’iniziativa, che ha aperto un’accesa polemica all’interno di UPIPA, va incontro alla necessità di lenire le sofferenze psicologiche degli anziani che, da più di un anno, non possono incontrare i propri cari.
A vaccinazioni avvenute e con l’impiego di maschere ad alta protezione, guanti monouso e distanziamento sociale, le quattro RSA hanno ritenuto che ci fossero tutte le condizioni di sicurezza per aprire alle visite in presenza, con grande beneficio per gli anziani ospiti.
La situazione nelle RSA, infatti, è molto grave dal punto di vista psicologico e cognitivo: molti anziani soffrono di depressione, di ansia e di solitudine, dopo più di un anno di confinamento all’interno delle strutture. Il protocollo sperimentale è stato visionato, dal punto di vista tecnico, dall’APSS.
Scrive il dottor Benetollo, direttore generale dell’APSS: “Si condividono le ragioni alla base del protocollo sperimentale, che risulta stilato al fine di promuovere la ripresa delle relazioni sociali tra gli ospiti di RSA e i loro familiari e congiunti per salvaguardare il benessere fisico e psicologico dei residenti. Inoltre si ritiene che le procedure operative proposte siano sufficienti a salvaguardare la salute delle persone coinvolte”.
Il protocollo, quindi, ha trovato piena condivisione da parte dell’APSS. Le quattro RSA hanno anche comunicato che, pure in zona rossa, le visite saranno possibili con la frequenza di una alla settimana, effettuata sempre dallo stesso familiare.
Secondo quanto previsto dal DPCM in vigore, e come chiarito dal Dirigente della PAT dott. Giancarlo Ruscitti, il medico direttore sanitario delle RSA, valutate le condizioni psicofisiche degli anziani, ha pieno potere di autorizzare l’entrata dei familiari in struttura pur secondo i necessari protocolli di sicurezza. A quanto pare le altre RSA non intendono assumersi tale responsabilità, preferendo aspettare un’eventuale ordinanza di Fugatti la quale, come più volte precisato dalla Provincia, stante il DPCM, non può essere fatta.
Mariano Bosetti