Overtourism in montagna: quali soluzioni?
Cresce la pressione del flussi turistici in montagna, in particolare sui siti dolomitici. La sfida, per le amministrazioni locali, per le popolazioni residenti, ma anche per realtà come la Fondazione Dolomiti UNESCO e l’Accademia della Montagna, è trovare soluzioni che concilino il carattere di “patrimonio pubblico” degli ambienti montani con la necessità di tutelarne i delicati equilibri, anche per trasmetterlo alle generazioni future. Di tutto questo si è parlato in una tavola rotonda online organizzata dall’Associazione Italiana Giovani per l’UNESCO (AIGU), apertasi con i saluti del vicepresidente della Provincia autonoma di Trento e assessore all’ambiente Mario Tonina, nella sua veste di Presidente Fondazione Dolomiti UNESCO, di Maddalena Povinelli, del Comitato AIGU del Trentino Alto Adige, e Chiara Bocchio, del Comitato nazionale, a cui sono seguiti i contributi di numerosi esperti.
Al convegno hanno preso parte diversi esperti e tecnici coinvolti direttamente nella gestione delle aree protette.
Nel corso del dibattito sono emerse problematiche molto diversificate, interessando un territorio caratterizzato da dinamiche turistiche non omogenee e a volte agli antipodi. Da un lato situazioni di overtourism, in alcune zone molto spettacolari o rese popolari dai media, dall’altra zone con bassissime frequentazioni. Nel territorio delle Dolomiti Patrimonio Mondiale vi sono in particolare alcuni hotspot con sovraffollamento generalizzato, code e chiasso che impattano sull’ambiente e sulla qualità della visita e della vita delle comunità locali. Inoltre, è stato ricordato, l’epidemia da Covid-19 ha fatto aumentare il desiderio di visitare le aree di montagna a scopo ricreativo: ciò è naturalmente un bene, se si traduce nella ricerca di esperienze più “dolci”, approfondite, attente alle problematiche ambientali, ma introduce anche nuovi fattori di “rischio” a cui in futuro bisognerà porre attenzione. “Nell’estate del 2020 abbiamo assistito ad un vero e proprio assalto alla montagna, da parte di chi aveva bisogno di evadere dal clima pesante respirato con il primo lockdown”, ha detto Salsa. “L’impatto dell’overtourism può mettere seriamente in crisi la capacità di accoglienza delle diverse aree. – ha confermato a sua volta Bocchio – Il prossimo Forum nazionale, che si svolgerà a Parma in streaming il 27 di marzo, riprenderà le tematiche della sostenibilità e consentirà di elaborare anche proposte concrete”.
La tavola rotonda è disponibile sul sito Facebook dell’Associazione Italiana Giovani per l’UNESCO https://www.facebook.com/aigu.official